Stasera a Bitonto Sylvère Lamotte porta in scena la bellezza di Michelangelo e Bernini

In programma al Teatro Traetta lo spettacolo del Netowork Internazionale Danza Puglia su scultura e arte moderna

sabato 22 febbraio 2020 0.38
Il quinto appuntamento del Network Internazionale Danza Puglia porta in Puglia il coreografo francese Sylvère Lamotte con uno spettacolo che trae origine dalla bellezza scultorea di Michelangelo e Bernini: Ruines in scena domenica 23 febbraio al Teatro Traetta di Bitonto alle ore 19 per L'Arte dello Spettatore.
Sabato 22 invece, presso l'Accademia Helga Kaloc di Modugno, il coreografo condurrà un workshop di formazione per gli insegnanti del Network, che si ripeterà nella giornata di domenica per gli allievi, nella giornata di domenica 23.

Lamotte ha studiato danza contemporanea al Conservatorio Nazionale della Regione di Rennes, e successivamente in quello di Parigi. Ha lavorato come interprete per diversi coreografi, tra i quali Paco Decina, Nasser Martin Gousset, David Drouard, Perrine Valli e Nicolas Hubert. Ha fondato nel 2015 la compagnia Lamento con la quale esplora, sia come coreografo che performer, le sue linee di lavoro sempre indirizzate alla creazione collettiva e alle mescolanze di genere.

«La creazione, che sarà messa in scena il 23 febbraio al Teatro Traetta di Bitonto all'interno della rassegna de L'Arte dello Spettatore - spiegano gli organizzatori - si intitola Ruines, uno spettacolo che trasferisce nel mondo della danza la bellezza eterea dell'arte Moderna. In scena Sylvère Lamotte e Marie Julie Debeaulieu, accompagnati dal percussionista Stracho Temelkovski, si fondono in abbracci, movimenti sinuosi, gesti morbidi e a volte appena abbozzati, come se fossero i protagonisti di una lotta. Torsioni, sospensioni e curvature creano una nuova figura precaria e multipla, vicina alle mistiche linee delle statue di Bernini, o a quelle scolpite da Michelangelo. Questi intrecci corporei fuori dal tempo, generati quasi come se la gravità fosse assente, lasciano il fiato sospeso. Osservando questa bellissima Rovina si ha la sensazione di ascoltare il Lamento della Ninfa di Claudio Monteverdi o di guardare le espressioni sofferenti della Pietà.