Smantellato il market della droga a Bitonto: 43 arresti nel clan Conte

Le indagini partite nel 2017, smantellate due piazze di spaccio. Al vertice Domenico Conte: Mario D'Elia era il suo braccio destro

lunedì 21 febbraio 2022 12.55
Maxi blitz stamane all'alba a Bitonto con una ordinanza di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari nei confronti di 43 persone. Il reato contestato è quello di associazione per delinquere finalizzata al traffico e alla illecita commercializzazione di sostanza stupefacente, aggravata dal metodo mafioso.

L'ordinanza applicativa delle misure cautelari è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Francesco Mattiace, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, in cui vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di 43 soggetti, indagati per aver preso parte ad un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l'aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni del metodo mafioso.

L'operazione è stata portata a termine tra Bitonto e Bari, da oltre 300 agenti della Polizia di Stato, con il supporto di unità eliportate, cinofili, Reparti Prevenzione Crimine.

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Secondo l'impostazione accusatoria, ricostruita dalle serrate indagini durate quattro anni da parte della Squadra Mobile di Bari e del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bitonto, gli indagati avrebbero costituito, diretto e partecipato ad un'associazione, il clan Conte, quale propaggine in Bitonto del clan Capriati di Bari, finalizzata alla cessione di cocaina, marijuana ed hashish, organizzata, nella cittadina pugliese, in due distinte piazze di spaccio:
  1. La prima e più importante, vero e proprio quartier generale del gruppo, era quella definita "Zona 167", ubicata in via Pertini, protetta da portoni blindati;
  2. La seconda, di nuova costituzione grazie all'apporto di alcuni soggetti scissionisti, era sita invece nel centro storico di Bitonto, area in cui da sempre era operativo l'avverso gruppo dei Cipriano, sita in via Arco di Cristo e conosciuta come la piazza del "Ponte".
Il provvedimento cautelare si fonda su un compendio gravemente indiziario secondo cui il 52enne Domenico Conte emergerebbe quale figura di vertice del clan, mentre il 51enne Mario D'Elia, quale suo braccio destro, avrebbe anche avuto il compito di gestire il gruppo qualora il boss fosse stato arrestato.

Gravi indizi di colpevolezza sono stati ritenuti sussistenti a carico del 38enne Francesco Bonasia, del 32enne Damiano Giordano e del 35enne Giovanni Palmieri, quali organizzatori e dirigenti, mentre a carico dei restanti 38 indagati, gli indizi riguardano il ruolo di partecipi con vari ruoli (vedette, spacciatori, trasportatori).