Sicolo: “Patrimonio Unesco merito degli agricoltori: ora rilanciamo l’agricoltura italiana”
Eccellenze produttive tra l’incudine dei costi di produzione e il martello di prezzi al produttore troppo bassi
venerdì 12 dicembre 2025
"Se la Cucina Italiana è stata riconosciuta come Patrimonio Unesco il merito principale è degli agricoltori italiani che, con enormi sacrifici e mille incognite, continuano a coltivare eccellenze assolute, custodendo e valorizzando una biodiversità unica al mondo, basti pensare che l'olivicoltura italiana, ben rappresentata da 500 cultivar di olive da olio, da cui nascono i migliori olii extravergini del mondo. Un plauso va rivolto anche agli chef e ai tanti 'agri-chef' che valorizzano la materia prima prodotta dalla nostra terra e dal lavoro degli agricoltori. È da questo straordinario riconoscimento, e da quello precedente che ha riguardato la dieta mediterranea, che dobbiamo ripartire per valorizzare l'agricoltura italiana e il lavoro delle imprese agricole del nostro Paese".
Così Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, torna sul riconoscimento della Cucina Italiana quale Patrimonio Unesco.
"L'immenso valore nutrizionale, nutraceutico e salutistico dei nostri migliori prodotti, basti pensare ai comparti ortofrutticolo, cerealicolo, lattiero-caseario, alla zootecnia, deve trovare corrispondenza nel valore e nei valori che vanno riconosciuti al lavoro degli agricoltori italiani. Oggi, purtroppo, questo non accade, soprattutto per le migliaia di aziende agricole medio-piccole costrette a produrre e a vendere a prezzi che spesso non garantiscono nemmeno la copertura dei costi di produzione. Bisogna agire, allora, su diversi piani", aggiunge Sicolo, "con regole e dinamiche che garantiscano la giusta redditività al primo e più importante anello di tutte le filiere agroalimentari del made in Italy: dalla pasta al grano, dai prodotti ortofrutticoli al latte e alla carne, senza dimenticare le mille varietà di vino e olio extravergine d'oliva, soprattutto per quei prodotti la cui salubrità e il cui sapore sono certificati con i marchi DOP, IGP, STG (Specialità Tradizionale Garantita), DOC, IGT e DOCG".
"A questo grande risultato, hanno dato un contributo immenso la Puglia, con tutte le sue province straordinariamente vocate all'agricoltura, ciascuna con le sue peculiarità e tutte custodi di una tradizione e innovazione agroalimentare di eccelsa qualità. L'appello ai consumatori italiani è quello di consumare prodotti italiani certificati DOP, IGP; allo stesso tempo invitiamo il Governo ad aprire una fase nuova, di valorizzazione delle produzioni italiane, perché il 'made in Italy' può essere tale solo se basato realmente sulle produzioni italiane. Il Governo deve promuovere vino, formaggi, olio, pasta di grano italiano, ortofrutta della produzione nazionale Un grande merito va agli chef, soprattutto a quelli che utilizzano materie prime italiane a km zero", conclude Sicolo.
Così Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, torna sul riconoscimento della Cucina Italiana quale Patrimonio Unesco.
"L'immenso valore nutrizionale, nutraceutico e salutistico dei nostri migliori prodotti, basti pensare ai comparti ortofrutticolo, cerealicolo, lattiero-caseario, alla zootecnia, deve trovare corrispondenza nel valore e nei valori che vanno riconosciuti al lavoro degli agricoltori italiani. Oggi, purtroppo, questo non accade, soprattutto per le migliaia di aziende agricole medio-piccole costrette a produrre e a vendere a prezzi che spesso non garantiscono nemmeno la copertura dei costi di produzione. Bisogna agire, allora, su diversi piani", aggiunge Sicolo, "con regole e dinamiche che garantiscano la giusta redditività al primo e più importante anello di tutte le filiere agroalimentari del made in Italy: dalla pasta al grano, dai prodotti ortofrutticoli al latte e alla carne, senza dimenticare le mille varietà di vino e olio extravergine d'oliva, soprattutto per quei prodotti la cui salubrità e il cui sapore sono certificati con i marchi DOP, IGP, STG (Specialità Tradizionale Garantita), DOC, IGT e DOCG".
"A questo grande risultato, hanno dato un contributo immenso la Puglia, con tutte le sue province straordinariamente vocate all'agricoltura, ciascuna con le sue peculiarità e tutte custodi di una tradizione e innovazione agroalimentare di eccelsa qualità. L'appello ai consumatori italiani è quello di consumare prodotti italiani certificati DOP, IGP; allo stesso tempo invitiamo il Governo ad aprire una fase nuova, di valorizzazione delle produzioni italiane, perché il 'made in Italy' può essere tale solo se basato realmente sulle produzioni italiane. Il Governo deve promuovere vino, formaggi, olio, pasta di grano italiano, ortofrutta della produzione nazionale Un grande merito va agli chef, soprattutto a quelli che utilizzano materie prime italiane a km zero", conclude Sicolo.