Ponte Lama Balice a Bitonto: partite le verifiche sulla stabilità della struttura
Da novembre 2016 è inibito ai mezzi pesanti per problemi ai ferri dei piloni
sabato 8 settembre 2018
7.12
Sono partiti negli scorsi giorni i lavori per stabilire se le condizioni del ponte della Strada Provinciale 231 che scavalca la Lama Balice in territorio di Bitonto siano sicure per le migliaia di persone che ogni giorno lo percorrono o siano necessari interventi urgenti.
Il team di tecnici che un anno fa si è aggiudicato l'appalto pubblico disposto per studiare la situazione «ha iniziato le verifiche statiche del ponte sulla nostra Lama presso la s.p. 231», ha annunciato nelle scorse ore il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio. A eseguire le verifiche sarà, come ha spiegato proprio il primo cittadino, «un raggruppamento temporaneo costituito da due società di ingegneria, uno studio di geologia e una ditta che esegue i sondaggi geognostici».
La verifica e il successivo divieto di transito ai mezzi pesanti, praticamente ignorato da tutti, si erano resi necessari dopo il sopralluogo dei Vigili del Fuoco del 31 ottobre 2016, quando furono riscontrate condizioni critiche ai ferri dei piloni in cemento armato che, a causa dell'eccessiva ossidazione, avevano "espulso" la parte più superficiale di cemento, restando scoperti alle intemperie.
Il provvedimento era stato disposto d'urgenza dai dirigenti dell'ex Provincia dopo il crollo del cavalcavia di Cuneo al passaggio di un camion.
Il team di tecnici che un anno fa si è aggiudicato l'appalto pubblico disposto per studiare la situazione «ha iniziato le verifiche statiche del ponte sulla nostra Lama presso la s.p. 231», ha annunciato nelle scorse ore il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio. A eseguire le verifiche sarà, come ha spiegato proprio il primo cittadino, «un raggruppamento temporaneo costituito da due società di ingegneria, uno studio di geologia e una ditta che esegue i sondaggi geognostici».
La verifica e il successivo divieto di transito ai mezzi pesanti, praticamente ignorato da tutti, si erano resi necessari dopo il sopralluogo dei Vigili del Fuoco del 31 ottobre 2016, quando furono riscontrate condizioni critiche ai ferri dei piloni in cemento armato che, a causa dell'eccessiva ossidazione, avevano "espulso" la parte più superficiale di cemento, restando scoperti alle intemperie.
Il provvedimento era stato disposto d'urgenza dai dirigenti dell'ex Provincia dopo il crollo del cavalcavia di Cuneo al passaggio di un camion.