Per PSI, Verdi e Riformisti a Bitonto è «emergenza democratica»

Le forze d'opposizione contro il «continuo allargamento della maggioranza»

sabato 29 febbraio 2020 7.58
Erano in otto dopo le consultazioni elettorali del 2017 che hanno sancito la riconferma, già con un ampio consenso, del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio. Nel corso della legislatura si sono ridotti a soli due elementi, "salvati" parzialmente dalle dimissioni del consigliere Gaetano Bonasia del Pd, che hanno consentito a Franco Natilla, nel 2017 candidato del Partito Democratico, di rientrare in consiglio comunale come primo dei non eletti. Sono le forze d'opposizione che dopo le continue defezioni adesso non ci stanno e puntano il dito contro quanti ritengono siano i responsabili dell'attuale situazione.

«Il continuo "allargamento" della maggioranza in Consiglio comunale – scrivono in una nota, firmata da Psi (in consiglio confluito nel gruppo Bitonto Riformista), Bitonto Riformista e Verdi - attraverso molteplici e odiosi cambi di casacca deve preoccupare seriamente la cittadinanza. Non si tratta solo di un problema di amoralità politica, ma di vera e propria emergenza democratica. Cambiare opinione e schieramento potrebbe far parte del gioco, ma dovrebbe essere un'eccezione, non una prassi consolidata addirittura caratterizzata da ulteriori movimenti all'interno della stessa maggioranza, evidentemente finalizzati ad acquisire maggiori simpatie e "crediti istituzionali"».

«La "stanza dei bottoni" - si legge ancora nella nota - per sua natura conserva un potere di attrazione fatale, ma chi ha saltato il fosso, meglio vari fossi, accaparrandosi un posto al sole deve avere il coraggio civile di spiegare alla cittadinanza non solo le ragioni di questo "eccessivo movimentismo" (grassetto corsivo), ma soprattutto di giustificare il fatto di avere utilizzato il consenso elettorale ottenuto, solo ed esclusivamente per questo indecente "mercato". Non meno responsabile di questa deriva è chi alimenta questo riprovevole mercato delle vacche. Primo fra tutti il sindaco della città, da molti ritenuto il vero regista e organizzatore di tale "mercato"».
Individuato il colpevole, l'opposizione locale indica anche la strada da seguire: «La comunità bitontina deve condannare questo malcostume politico praticato dai voltagabbana un tanto al chilo, che non solo offendono le regole democratiche, ma anche la dignità di una città che ha il diritto di vivere la politica come una scelta di responsabilità e di civiltà. Lo spettacolo indecente a cui stiamo assistendo calpesta le speranze dei giovani e sta creando un sentimento diffuso di antipolitica che rischia di distruggere il tessuto democratico e le nobili tradizioni di questa città».