Lo Sporting Club: «Gesto esecrabile compiuto da un soggetto estraneo»

La società bitontina condanna l'aggressione ai danni del cestista della Mens Sana Mesagne

mercoledì 15 giugno 2022 17.04
A cura di Vito Troilo
La disgustosa aggressione a discapito del giovane cestista della Mens Sana Mesagne Stefano Vangi al termine della partita di ritorno delle semifinali Under 16 Silver giocata sul rettangolo del polivalente "Borsellino" (link all'articolo) ha suscitato la reazione del club gialloverde, affidata ad una nota ufficiale.

«La società condanna e censura con fermezza l'esecrabile atto di violenza e prende con decisione e sdegno le distanze dall'autore del misfatto, soggetto completamente estraneo all'ambiente, non essendo affatto un tesserato, né un parente né un genitore e, meno che mai, un atleta. Lo Sporting Club Bitonto esprime, inoltre, piena solidarietà al club mesagnese, augurando una rapida e buona guarigione all'atleta brindisino spiacevolmente coinvolto nell'accaduto» hanno osservato i dirigenti bitontini.

«La gara è stata condotta sul parquet da ambedue le formazioni sui normali binari di un fisiologico agonismo, proprio di una semifinale regionale, e tutti gli spettatori presenti a bordo campo sono rimasti regolarmente assiepati dietro gli appositi divisori collocati ben oltre le linee laterali di demarcazione del terreno di gioco, come peraltro accertato ed attestato dagli arbitri» hanno aggiunto.

Lo Sporting Club Bitonto ha ribadito «la totale e completa estraneità al team del soggetto che ha compiuto il riprovevole gesto che, peraltro, sta oltremodo penalizzando la stessa associazione, afflitta da una giusta quanto pesantissima squalifica del campo da gioco». È forte il rammarico per quanto accaduto sui social in queste ore: «Diffidiamo tutti coloro che stanno rivolgendo affermazioni gravi, calunniose e diffamatorie nei confronti di una società dalla storia più che quarantennale, che si è sempre dimostrata esemplare sotto l'aspetto etico, ad astenersi dall'iterare tali comportamenti. Ci riserviamo di attivare sin da subito ogni strumento di tutela, anche giudiziaria, a difesa della nostra immagine».