In coma dopo il parto: la città si stringe attorno a una giovane mamma

I medici sono riusciti a salvare la vita alla neonata e stanno tentando l'impossibile per la 27enne

sabato 10 febbraio 2018 7.57
Era entrata in ospedale per celebrare il più emozionante dei momenti per una mamma, la nascita della sua bambina, ma per una serie di complicazioni cliniche è finita in coma e non ha ancora potuto tenere fra le braccia la sua creatura. È accaduto negli scorsi giorni al Policlinico di Bari dove i medici stanno tentando ogni strada conosciuta per salvare la vita alla giovane D., 27enne bitontina giunta in ospedale con un aggressivo virus influenzale che aveva indebolito i suoi polmoni. «È giovane, ce la può e ce la deve fare, anche se la situazione è molto, molto critica». Nonostante gli impercettibili miglioramenti degli ultimi due giorni i medici non si sbilanciano e continuano a seguire la neo mamma giorno e notte. Sono stati loro a decidere di far nascere prematuramente la piccola a causa dell'aggravarsi delle crisi respiratorie della paziente, salvandole così la vita. La nuova nata è venuta al mondo sana, non ha l'influenza, non ha avuto bisogno di aiuti farmacologici per respirare e il suo sangue è ben ossigenato: pur nella fragilità delle sue 27 settimane sta bene, beve già il latte e pesa un chilogrammo.
La mamma invece è stata posta in coma farmacologico per affaticarla il meno possibile e da domenica è stata attaccata a un macchinario per la cicolazione extracorporea e la respirazione artificiale, con l'intento di fare riposare i polmoni affaticati affinché possano tornare presto a funzionare regolarmente.
Nei giorni scorsi, a quanto si apprende, un'altra paziente in età più vanzata, che ha seguito lo stesso trattamento, è riuscita a ristabilirsi.

«Vogliamo ringraziare i medici e le equipe dei professori Bruno e Laforgia – hanno detto all'Ansa i parenti della 27enne - primari della rianimazione e di neonatologia, per il loro straordinario lavoro: stanno facendo tutto il possibile per salvarla e se si riprenderà sarà solo grazie a loro».

La prognosi per la sua mamma resta riservata: bisognerà aspettare ancora qualche giorno prima di conoscere gli effetti delle cure.