Il sindaco di Bitonto e Italia in Comune ricordano Aldo Moro

L'esponente DC trucidato dalle Brigate Rosse 42 anni fa

lunedì 11 maggio 2020 06.55
Era il 9 maggio del 1978 quando il corpo crivellato di colpi di Aldo Moro, esponente della Democrazia Cristiana e tra i più importanti statisti italiani, venne ritrovato in via Fani, lì dove le Brigate Rosse lo avevano lasciato dopo averlo ammazzato. Da quel giorno sono passati 42 anni e nel giorno dell'anniversario della sua morte il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, e il partito di cui è vicepresidente nazionale, Italia in Comune, hanno voluto ricordarlo con alcune toccanti parole.

«È, certamente, l'anno più intenso per riflettere sul Domani – scrive il primo cittadino - Come lui avrebbe voluto. Come lui avrebbe fatto. Ripartirà tutto, ma i sacrifici che abbiamo sopportato, umani ed economici, per restare a casa hanno contenuto gli effetti del virus evitando sicuramente il tracollo delle nostre strutture sanitarie e salvando centinaia, forse molte di più, di vite di nostri concittadini che avrebbero subito il contagio. Non trovando neanche un letto in ospedale. Forse abbiamo salvato anche la nostra vita, mentre lamentiamo le privazioni subite».
«Quanto vale una vita per l'Italia? - si domanda Abbaticchio - Probabilmente l'onorevole Moro avrebbe parlato di questo, innanzitutto. E poi avrebbe tracciato una linea, una visione, dopo tutto quanto. Un invito ai genitori, agli insegnanti ed ai ragazzi: nel giorno della sua morte, ricordiamo la sua vita».

«Dopo 42 anni dal barbaro assassinio dell'onorevole Aldo Moro rimane e rimarrà sempre nella memoria di chi l'ha conosciuto attraverso i suoi insegnamenti il ricordo di chi è stato un fulgido faro per la nostra democrazia», scrivono invece dal circolo di Bitonto di Italia in Comune intitolato proprio ad Aldo Moro.
«In questa missione di ricostruzione democratica del paese Aldo Moro riteneva che una responsabilità particolare spettava ai giovani che rappresentavano il domani dell'Italia - aggiungono ancora da Italia in Comune, citando il grande statista - "Parlo alle ragazze ed ai ragazzi, che, usufruendo per primi dell'anticipato riconoscimento della maggiore età, sono entrati quest'anno da protagonisti sulla scena politica. Parlo ai lavoratori e agli studenti. parlo a coloro che attendono, impazienti, di inserirsi nella vita produttiva del paese. I giovani di oggi si sono formati in un clima di libertà conquistata grazie alla resistenza, dalla quale traggono possibilità di autonomia, di affermazione, di contestazione, di partecipazione. Cari giovani, non dimenticate i morti e la ragione per la quale morirono. Se è vero che ovunque c' è un uomo, là c'è il principio di una comunità. Prendete allora nelle vostre mani il destino del nostro paese"».