Il nuovo fenomeno del web è di Mariotto: il pianista Costantino Carrara si racconta a BitontoViva

Sul suo canale youtube 580mila iscritti e 90 milioni di visualizzazioni

giovedì 24 maggio 2018 7.36
A cura di Jolanda De Nadai
È diventato un fenomeno del web semplicemente caricando su youtube le musiche di brani famosi che suonava al pianoforte dopo averle ri-arrangiate. Adesso ha raggiunto sul suo canale più di 580mila iscritti e circa 90 milioni di visualizzazioni e può permettersi di vivere di musica. Costantino Carrara da Mariotto, classe 1997, coltiva la passione per la musica fin da piccolo. A 10 anni pubblica per gioco un video su youtube senza tener conto dell'aspetto artistico ma ben presto fa conoscere la sua bravura a molti in occasione di "PianoCity" a Milano, e ad Amburgo all'Elbphilharmonie, uno dei più grandi teatri al mondo. BitontoViva ha deciso di incontrarlo per farsi raccontare la storia di questo incredibile successo.

Costantino, presentati ai lettori di BitontoViva
Sono Costantino Carrara, sono di Mariotto e ho 21 anni. Ho iniziato a suonare il pianoforte circa 12 anni fa quando studiavo musica alla scuola elementare. In realtà qualche anno prima avevo ricevuto una tastiera in regalo dai miei, ma non avendo un'istruzione musicale ci suonicchiavo soltanto. Ai tempi della scuola media ho notato questa mia passione nei confronti del pianoforte e da lì ho iniziato a prendere lezioni iscrivendomi al conservatorio e pubblicando i miei video su youtube, tramite una prima lenta connessione, per gioco inizialmente, ma dopo alcuni anni ho iniziato a ricevere le prime risposte da parte del pubblico e ho capito che youtube non fosse solo un sito ma dietro c'erano persone che apprezzavano il mio lavoro.

Come è nata la passione per il pianoforte e cosa fai per coltivarla?
La mia passione è nata come un hobby: suonavo brani sentiti in chiesa o in radio ed era una cosa secondaria, ma dopo, con la notorietà raggiunta sul web, sono arrivato ad avere una serie di vantaggi ed esperienze. Per coltivarla mi comporto come un musicista normale studiando pianoforte, suonando quasi ogni giorno e lavorando sul web, proponendo nuovi arrangiamenti e nuove interpretazioni alla gente che mi segue.

Frequentando il conservatorio riesci a conciliare questa tua passione con lo studio?
Non sono molto costante in quello che faccio ma ci sono momenti che mi dedico di più e altri di meno e nonostante tutto riesco a conciliare questi aspetti perchè sono più o meno due facce della stessa medaglia.

Perché ti definisci un pianista 2.0?
Accanto a quelli che sono tutti i doveri di un pianista classico c'è una teoria tecnologica rivoluzionaria che ha come scopo quello di portare la musica non solo in modo fisico nei teatri e nei concerti, ma anche a un pubblico virtuale, vendendo la musica e gli spartiti sul web anziché nelle librerie. Ecco perché mi sento un "pianista 2.0".


Avendo papà avvocato e mamma insegnante, cosa pensano di te e di questa tua passione?
Non avendo mai avuto in famiglia un musicista, all'inizio erano titubanti perché credevano fosse solo un mio desiderio temporaneo, poi si sono ricreduti quando col tempo ho iniziato a prendere lezioni e ho comprato un pianoforte per coltivare la mia passione.

Cosa pensano di te i tuoi fan? Ti capita di leggere commenti negativi?
Si, mi capita di leggere anche commenti negativi provenienti molte volte dall'ambito accademico, da persone che studiano musica classica perché purtroppo in Italia c'è questo astio tra la musica classica e tutti gli altri generi, soprattutto affrontati sul pianoforte. I miei fan provengono da tutto il mondo e questo è uno dei vantaggi di internet. All'estero hanno una mentalità più aperta e non sentono l'esigenza di accostare il pianoforte soltanto alla musica classica. I commenti positivi, per fortuna, sono maggiori rispetto a quelli negativi ma non mi abbatto: accetto le critiche analizzandole e cercando di capire se possono aiutarmi a crescere o meno.

Quali sono ad oggi le tue esperienze nel campo musicale?
In campo concertistico non ho avuto molte esperienze perché sono una persona a cui non piace strafare, non avendo molta esperienza alle spalle fino a qualche anno fa. Anche l'esperienza di youtube nacque per gioco e solo col tempo è andata avanti con l'obiettivo di raccogliere un pubblico sempre più grande a cui presentare un giorno delle mie composizioni personali. La prima esperienza fu PianoCity a Milano dove vi partecipai dietro l'invito di google e lì capii come la piattaforma fosse un punto cardine intorno a cui c'è il cambiamento da "youtube-hobby" al "youtube-lavoro". Altra esperienza è stata quella ad Amburgo, dove ha suonato Rita Ora: l'idea era quella di accostare all'artista pop, già affermato, degli artisti emergenti dal web. È stato molto emozionante: è uno dei teatri più grande del mondo e spesso questa esperienza è vista come un punto di arrivo ma per me è stata il punto di partenza.

Esiste una raccolta con tutti i tuoi arrangiamenti?
Ho pubblicato 2 album digitali in vendita solo sugli store che raccolgono arrangiamenti già presenti su youtube. Non ho un'etichetta discografica, quindi sono pubblicati da musicista indipendente e accanto alla pubblicazione dei brani c'è anche quella degli spartiti che vendo sui negozi online.

Racconta del successo di Wild Pianos
È un progetto nato nel 2015 dall'esigenza di cambiamento e di voler rompere gli schemi. Fino a quell'anno lavoravo a casa o nelle varie strutture di Bitonto, ma ero arrivato al punto di voler cambiare e pensai di portare il pianoforte nella natura e girare dei video in posti dove nessuno si aspetterebbe di trovare un pianoforte. Ovviamente il progetto richiedeva una serie di spese e creai una campagna di crowdfunding per raccogliere fondi online. Questa campagna ebbe successo e tramite la raccolta fui contattato dalla YAMAHA che mi propose una collaborazione invitandomi ad Amburgo dove si trova la sede principale europea del brand. Mi diedero un pianoforte e iniziai a girare video nelle vicinanze del mio paese in collaborazione anche con il cantante Michele Grandinetti, che accompagnavo. L'anno prossimo andremo in Islanda e porteremo lì il pianoforte per registrare arrangiamenti particolari.

Cosa ti auguri in futuro?
Sono molto positivo perché tocco con mano i risultati in crescita sul web e spero di raggiungere un pubblico sempre più ampio, magari pubblicando una raccolta di pezzi personali. Anche se non è un'esigenza perché credo che per diventare un pianista non si debba comporre ma sia necessario fare una cosa che soddisfa piuttosto che comporre solo perché è quello ciò che un pianista "dovrebbe" fare. Ho ricevuto delle proposte per alcuni tour e spero di avviarli, ma prima voglio concludere i miei studi al conservatorio per vivere a pieno le varie esperienze che mi si presenteranno.