I parroci di Bitonto chiedono responsabilità ai fedeli per la Settimana Santa

«Non si vada in chiesa con sintomi sospetti o dopo aver avuto contatti a rischio»

sabato 27 marzo 2021 7.49
Sono affidate a un comunicato congiunto, sottoscritto da tutti i pastori delle comunità religiose di Bitonto, Palombaio e Mariotto le raccomandazioni dei parroci in vista della Settimana Santa.

«Come è noto – si legge nella nota - i riti della Settimana Santa, tanto cari a moltissimi fratelli e sorelle della nostra Città, saranno vissuti senza alcuni eventi tradizionali (come le processioni) ma con la possibilità di recarsi in chiesa per le celebrazioni comunitarie che termineranno sempre largamente entro l'arco orario che precede il "coprifuoco"».

I parroci intimano a non andare in chiesa in caso di «sintomi sospetti o abbia avuto contatti a rischio nell'ultima settimana, né chi abbia temperatura uguale o superiore a 37,5° (la stessa potrà essere verificata dai volontari all'ingresso della chiesa). È obbligatorio all'interno e fuori dalle chiese indossare la mascherina, igienizzare le mani e tenere il previsto distanziamento, per cui non si dovrà entrare in chiesa quando si sia raggiunta la capienza massima indicata, evitando di assembrarsi all'esterno ma preferendo partecipare ad un'altra successiva celebrazione oppure, in caso di impossibilità, unendosi spiritualmente da casa, seguendo le liturgie trasmesse in diretta sui canali tv e social».

Proprio per evitare situazioni a rischio le parrocchie hanno predisposto alcune variazioni nei momenti più sentiti dalla comunità religiosa. Nella Domenica delle Palme (a partire dal pomeriggio di sabato 27 marzo) non sarà distribuito alcun ramo né fuori né dentro le chiese e non sarà possibile scambiarsi questo segno. «Saranno benedetti – spiegano i parroci - solo i rami che ciascuno porterà, anche di altre piante, di cui si possa più facilmente disporre. Ciascuno porti quantitativi modesti e solo simbolici da trattenere per sé nella propria casa (evitando per quest'anno altri usi), senza escludere la possibilità di rinunciare del tutto a questo segno dando più valore (data la situazione di emergenza) alla benedizione delle persone e all'importanza di commemorare l'ingresso di Gesù a Gerusalemme e la sua Passione».

Il Giovedì Santo saranno aperte solo le chiese parrocchiali e solo in esse potranno allestirsi gli altari della Reposizione (comunemente detti "sepolcri"). «Terminata la Messa "nella Cena del Signore" - si legge ancora nella nota - raccomandiamo di evitare il giro delle chiese ma di recarsi solo e unicamente nella propria parrocchia di riferimento, seguendo le indicazioni di tempi e orari per un momento di adorazione, che ciascuna Parrocchia fornirà, sempre se possibile e sempre nel rispetto delle norme sopra ricordate».

La sera del Sabato Santo e nel giorno di Pasqua non sarà distribuita in nessuna forma l'acqua benedetta, mentre la raccomandazione è comunque a «vivere la preghiera in famiglia prima del pranzo pasquale per invocare la benedizione del Signore».
«Sentiamo, infine – concludono i parroci - il bisogno di esprimere la nostra vicinanza a tutti e a ciascuno, in particolare a quanti vivono il dramma della malattia anche a causa della pandemia ancora in corso, a chi soffre per la perdita di famigliari vittime del Covid, per il ricovero nelle terapie intensive e negli ospedali, a chi vive l'isolamento in casa e a quanti sperimentano le conseguenze più dure della crisi professionale, economica e sociale. A tutti assicuriamo la preghiera e il sostegno nostro e delle comunità parrocchiali. A tal proposito segnaliamo che in tutte le parrocchie sono in atto diverse iniziative di solidarietà a beneficio dei più bisognosi (in particolare la raccolta viveri di prima necessità e non deperibili), cui invitiamo chiunque possa a dare il proprio sostegno perché la carità fraterna sia il frutto più bello della Pasqua!».