I migranti della Help aiutano i paratleti alla ‘CUS Bari ZeroBarriere’

Abbaticchio: «Una bellissima storia di integrazione e umanità»

martedì 25 settembre 2018 11.41
«In un momento storico in cui stanno cercando di convincerci che la disunità e la discriminazione siano atteggiamenti assolutamente tollerabili o, addirittura, normali, una bellissima storia di umanità ed integrazione ci arriva dal nostro capoluogo dove, nella giornata di ieri, i migranti ospiti della Associazione HELP di Bari hanno collaborato al successo della manifestazione 'CUS Bari ZeroBarriere' che ha visto competere in gare di triathlon e paratriathlon oltre 200 partecipanti tra paratleti e normodotati».

Il racconto arriva dal coordinatore regionale di Italia in Comune, Vincenzo Gesualdo, ha voluto far arrivare ufficialmente agli organizzatori dell'evento l'elogio del suo partito, «fortemente schierato sul fronte della lotta al razzismo e alle discriminazioni», per questa iniziativa «che ha avuto per protagonisti gli atleti diversamente abili impegnati nella manifestazione sportiva e, appunto, i giovani di diversa nazionalità che si sono offerti di collaborare per aiutarli».
Circa trenta ragazzi stranieri, dopo essersi preparati nelle scorse settimane sottoponendosi a un corso teorico-pratico, hanno materialmente 'prestato' la loro forza fisica per trasportare i paratleti dall'acqua alla riva al termine della competizione di nuoto che si è svolta sulla spiaggia di 'Pane e Pomodoro'.

«È proprio a episodi come questo che ci riferiamo quando parliamo di una integrazione possibile nel nostro Paese - ha detto Michele Abbaticchio, esponente del partito e sindaco di Bitonto - se solo due giorni fa, era stata scritta una bruttissima pagina di odio e antipolitica tra le strade del quartiere Libertà di Bari dai militanti di un partito che sta 'giocando' a dividere e ad alimentare un clima di fobia per lo straniero, oggi ci viene consegnata, invece, una bellissima storia di umanità, socialità, accoglienza che, ora, cercheremo di ripetere. Un esempio di come l'integrazione è in grado di migliorare anche le nostre vite. E a darci questa lezione di forza, sono stati proprio coloro che appartengono alle cosiddette 'fasce deboli'. I nostri complimenti agli organizzatori e ai promotori di questa manifestazione».