«Falsa epidemia Xylella»: a Bitonto gli olivicoltori ripartono da «quello che le istituzioni non dicono»

Il Movimento Agricoltura di Base si unisce all’azione di Gino Ancona

martedì 24 luglio 2018 16.53
Da una manifestazione di sostegno a Gino Ancona, all'inizio di un movimento in difesa degli ulivi pugliesi affrontando la Xylella da un punto di vista diverso. Erano in tanti sabato in piazza Moro a Bitonto per condividere un momento di riflessione nato dopo l'intimidazione ricevuta dall'anarchico bitontino, rimasto vittima dell'incendio dei suoi ulivi. «Un attacco arrivato a una settimana esatta dal mio intervento durante una manifestazione pubblica a Palazzo Gentile sulla xylella – aveva raccontato nella sua denuncia presentata ai Carabinieri e raccolta da BitontoViva appena un mese fa Gino Ancona - in cui ho duramente attaccato le tesi esposte da alcuni dei relatori, che si esprimevano su temi in realtà ancora sotto la lente della magistratura».
Temi che l'attivista bitontino ha portato in piazza, attirando olivicoltori della Capitanata, del brindisino, del leccese oltre che numerosi da Bitonto e dintorni.

Alla manifestazione c'erano anche i senatori pentastellati Ciampolillo e De Bonis che hanno illustrato la procedura della "Commissione parlamentare d'inchiesta sulla xylella" annunciando che «la richiesta è stata assegnata alle commissioni senatoriali competenti e inserita per essere messa all'ordine del giorno del Senato della Repubblica. Ora occorre una adeguata spinta popolare, hanno fatto presente i senatori, per accelerare l'iter».

Roberto Polo, agricoltore leccese, ha portato la sua testimonianza sulla «cura e la coltivazione corretta degli alberi – spiegano in una nota stampa dal MAB - che ricostituiscono gli elementi nutritivi nel terreno (che sta diventando sterile a causa dell'uso smodato di agenti chimici, pesticidi, erbicidi, ecc.) e tornano a vegetare ed a produrre. Infatti, è emersa una cosa importante: gli alberi disseccati non muoiono, ma riducono il metabolismo, sono avvizziti. Quindi pronti, appena le condizioni lo permettono, a riprendere il vigore vegetativo. Molti agricoltori presenti, alla fine dell'assemblea hanno chiesti chiarimenti sulle cure che fanno rivegetare gli alberi».

Secondo Antonio De Franco, poi, del coordinamento regionale del M.A.B., la Regione Puglia sarebbe «obbligata a rivedere la quarantena ed il contenimento essendo del tutto inutile tagliare gli alberi». Citando i risultati dei campionamenti dell'ARIF regionale, De Franco ha spiegato come «non esista alcuna epidemia che si sta diffondendo ma il disseccamento resta fermo dove si è manifestato tra il 2013 ed il 2015. Sposando le conclusioni della trasmissione della Rai, Quark, diretta da Piero Angela». Puntando il dito «sugli errori commessi dal gen. Silletti (commissario straordinario per l'emergenza xylella, n.d.r.)», De Franco ha invitato la Regione «a rivedere le decisioni prese in questi anni affinando meglio la capacità di applicazione dei report della ricerca scientifica che oggi sono mortificate con scelte estremiste che stanno danneggiando l'olivicoltura».

«Insomma – concludono gli attivisti del MAB - la "bufalite", meglio analizzata dalla giornalista antimafia tedesca Petra Reski e riportata con un bel saggio di recitazione da parte della moderatrice della serata, l'attrice Stefania Bove, è stata messa a nudo in tutti i suoi aspetti e finalmente dopo questa manifestazione di Bitonto, il settore sa come può essere superata. Gli olivicoltori, pur essendo di ben cinque province diverse della Puglia (mancava solo Taranto), hanno denunciato i rischi connessi all'obbligo che l'AGEA intende fissare sui livelli di qualità della produzione. Nello stato di emergenza, è in serio pericolo la titolarità delle quote di produzione P.A.C. e la percezione dell'integrazione. Se si fosse costretti a passare tramite l'O.P. olivicola i soldi dei produttori finirebbero in tasca alla Organizzazione di Prodotto. Proprio da Bitonto, dal centro della olivicoltura pugliese parte la diffida dei produttori: giù le mani sui soldi e le quote AGEA».

«Un particolare grazie – conclude la nota - va a Gino Ancona per il suo impegno senza il quale l'importante manifestazione non sarebbe stata possibile, insieme alla solidarietà per il vile atto di cui è stato fatto oggetto».