Domani a Bitonto “Everybody's Shrek”, lo spettacolo più brutto del mondo

Sul palco del Traetta una versione rivisitata dedicata ai bambini per mettere in discussione i canoni della bellezza

sabato 30 marzo 2019 11.54
Sarà lo "Spettacolo più brutto del mondo" quello in programma domani al teatro Traetta di Bitonto e dedicato ai più piccoli. La Fattoria degli Artisti - nell'ambito della rassegna "Domenica a teatro – La Scena dei Ragazzi 2018-2019", organizzata dal comune di Bitonto, con Teatro Pubblico Pugliese, Regione Puglia e MiBAC – porterà sul palco una rivisitazione di Shrek, la favola di William Steig, diventata poi un film d'animazione di grande fortuna ad opera della DreamWorks.

Sul palco Marzia Colucci, Claudio Ciraci, Silvia Cuccovillo ed Elisabetta Tonon, che sono anche gli autori dello spettacolo, porteranno in scena la vera storia dell'ormai famoso orco Shrek, scritta nel 1990. L'albo illustrato, così come lo spettacolo, narrano di un protagonista "sui generis", innovativo per il mondo della narrativa tradizionale infantile. Egli infatti non possiede le
convenzionali virtù di altruismo, nobiltà d'animo, bellezza e coraggio che caratterizzano gli eroi delle fiabe. Lo spettacolo segue, dunque, il rocambolesco e maleodorante viaggio di un antieroe brutto, sporco, cattivo e…verde, alla ricerca della sua altrettanto orribile anima gemella».

Lo spettacolo, adatto a bambini dai 3 anni in su, è in programma al Traetta a partire dalle 18 e il costo del biglietto è di 5 euro.
«Attraverso il viaggio del nostro antieroe – spiegano gli autori - gli attori introducono gli spettatori alla ricerca del senso estetico e filosofico della bruttezza. In un mondo deformato dalla estenuante rincorsa dell'eterna giovinezza e di una bellezza durevole quanto artificiosa, la bruttezza resta l'unico baluardo di autenticità e un inno alla sicurezza data dall'autostima di chi è orgoglioso della propria "diversità". Tutti dovrebbero cercare "lo Shrek che è dentro di sé" e sfoggiare la loro unica irripetibile brutta faccia in giro per il Mondo, esclamando con gioia: "Brutto è bello, orrido è fantastico, Orco è il massimo».

«Gli attori – si legge ancora nella nota degli autori - attraverso un lavoro serratissimo di ensemble che integra i loro strumenti fisici con la scenografia rendendola mostruosamente viva e attiva, scompongono e deformano non solo la struttura drammaturgica, ma il senso stesso della realtà, attraverso un uso extraquotidiano dei corpi, delle voci e degli oggetti di ogni giorno, creando un giocoso ribaltamento che risulta grottesco, innovativo ed esilarante».