Differenziata di scarsa qualità: dal consiglio 1,2 milioni per ripianare le spese Asv

Santoruvo (70032): «Il vecchio Cda aveva ragione, ma l'ex assessore lo ha ignorato»

martedì 15 dicembre 2020 12.39
Un accantonamento da quasi 1,2 milioni di euro per far fronte alle maggiori spese di raffinazione subite dall'Azienda Servizi Vari nel triennio 2017-2019. È la decisione presa dal consiglio comunale di Bitonto nell'ultima seduta andata in scena la scorsa settimana con lo strumento della videoconferenza. Proprio su questa decisione si è focalizzata l'attenzione del consigliere comunale di 70032 Bitonto in Movimento, Giuseppe Santoruvo, che ha difeso le iniziative del vecchio Consiglio d'Amministrazione della partecipata del Comune che fino a pochi mesi fa si occupava della gestione dei rifiuti in città, recentemente sostituita dalla Sanb.

«Il vecchio CDA di ASV spa non si sbagliava – è stato il commento di Santoruvo - fa piacere constatare come l'Amministrazione Comunale, abbia deciso di riconoscere le maggiori spese di raffinazione che l'ASV spa ha dichiarato di aver sostenuto dal 2017 al 2019, sempre richieste nei mesi a guida dell'uscente Consiglio d'Amministrazione, dallo stesso. Dispiace ancora una volta constatare, invece, come all'epoca dei fatti l'allora assessore all'ambiente non abbia mai speso una parola favorevole pubblicamente su una questione evidentemente vitale per le sorti della partecipata ora in liquidazione».

Stando a quanto riferito dal consigliere, il vecchio Cda avrebbe rappresentato, anche con un'apposita relazione, la necessità che il Comune intervenisse, come previsto dal Contratto d'Igiene stipulato fra parti private e pubbliche nel 2008, per ripianare il maggiore esborso. Una cifra lievitata a causa della scarsa "qualità" dei rifiuti differenziati conferiti nelle piattaforme di riferimento, che ha abbattuto il ristoro economico che viene riconosciuto agli enti "clienti" da queste piattaforme. Che, in base all'accordo ANCI/CONAI, sono i Consorzi di filiera di carta e cartone (COMIECO), plastica (COREPLA), vetro (COREVE), legno (RILEGNO), alluminio (CIAL) e acciaio (RICREA).

«Dalla documentazione trasmessa – spiega Santoruvo - il CDA evidenziava che nelle varie fasi dei processi di avvio a recupero/smaltimento delle frazioni differenziate di rifiuto presso le piattaforme (carta, cartone, vetro, plastica, alluminio e acciaio), il rifiuto differenziato che arrivava all'impianto (proveniente dalla raccolta stradale con cassonetti) era presente una frazione di rifiuto estraneo, ovvero era in gran parte sporca. Per tale ragione, le piattaforme si vedevano costrette a selezionare/raffinare la stessa frazione differenziata per la cui attività si facevano pagare profumatamente. Ciò ha determinato per anni una riduzione dei contributi CONAI nelle casse comunali e un aumento esponenziale dei costi solo a carico di ASV spa».

Inutile, secondo Santoruvo, sarebbe stato il tentativo del vecchio CDA di informare l'amministrazione sulla situazione. «Oggi – rincara il consigliere comunale - a distanza di ben 19 mesi da quando iniziava questo interminabile valzer delle competenze, sono lieto che questa amministrazione comunale ha riconosciuto quanto il CDA più volte ha richiesto, senza riceve allora mai una risposta ed una presa di posizione da chi avrebbe dovuto esprime un chiaro indirizzo ovvero l'assessore all'ambiente dell'epoca. Questo solo per onestà intellettuale e amore di verità. L'auspicio è che l'attuale commissario liquidatore stimato professionista dia un nuovo corso all'ASV spa, magari cercando di interloquire con tutte le forze politiche della città, dato che l'ASV era e dovrà continuare ad essere un patrimonio della comunità e non soltanto di qualcuno».