Anche la Cassazione assolve il pm Ruggiero: «Non costrinse alcun testimone»

Il sostituto procuratore di Bitonto era accusato di aver fatto pressioni su un teste

venerdì 15 dicembre 2017 23.09
Confermata, dalla Quinta sezione penale della Cassazione, la decisione con la quale il gip del Tribunale di Lecce e poi il Riesame hanno detto «No» alla richiesta di interdire dalle funzioni di pubblico ministero il pm di Trani Michele Ruggiero, prossimo a trasferirsi in forza alla Procura di Bari e candidato proposto da Movimento 5 Stelle e Forza Italia come consulente della commissione parlamentare di inchiesta sulle banche.

Nel procedimento oggetto della decisione della Cassazione, Ruggiero è accusato di aver cercato di costringere il testimone di un'inchiesta ad ammettere di essere al corrente del pagamento di tangenti al comandante della Polizia Municipale di Trani nella fornitura di photored. Evidentemente i supremi giudici hanno ritenuto corretta l'ordinanza con la quale i magistrati di merito hanno detto «No» alla misura interdittiva.

In passato, Ruggiero ha rappresentato a Trani la pubblica accusa nel processo alle agenzie di rating conclusosi con il proscioglimento di tutti gli imputati dall'accusa di aver manipolato il mercato in un complotto contro l'Italia ordito durante il governo Berlusconi.

Lo scorso 6 dicembre, il Csm in una seduta segretata aveva preso tempo rinviando al 20 dicembre - tra cinque giorni - il voto sul collocamento fuori ruolo di Ruggiero per poter collaborare con la Commissione presieduta da Pierferdinando Casini. La cautela del Csm è legata a un'iniziativa disciplinare a carico di Ruggiero, che già in precedenza, aveva spinto il plenum a rimandare indietro alla Commissione il suo via libera per compiere approfondimenti.