Castellanos fa gol in Serie A e lo dedica ad Emanuele: «Mi dà tanta energia»

L'esultanza del calciatore della Lazio per il piccolo bitontino Emanuele Clemente, grande appassionato di calcio

sabato 4 ottobre 2025
A cura di Massimiliano Dilettuso
Ha solo 9 anni, ma la sua storia ha già superato i confini locali conquistando il cuore di tutta l'Italia. Si chiama Emanuele Clemente, è originario di Bitonto, ed è conosciuto sui social e nel mondo del pallone come "EmanueleSuperstar16".

Nonostante una grave malattia che lo costringe a cure continue, Emanuele non ha mai smesso di inseguire la sua più grande passione: il calcio. Ama collezionare maglie, seguire le statistiche, guardare interviste e, soprattutto, sognare. Un sogno che, passo dopo passo, è diventato realtà grazie al suo gesto simbolo: mano destra sulla fronte e linguaccia. Un'esultanza nata come gioco e saluto con suo papà Alfredo, oggi diventata un marchio riconosciuto e amato in tanti stadi italiani.

Tutto è iniziato quando Gianluca Lapadula decise di dedicargli un gol con quella stessa esultanza. Da allora, il gesto di Emanuele è stato ripetuto da campioni del calibro di Mario Balotelli, Patrick Vieira e Luis Alberto, trasformandosi in un simbolo di vicinanza e affetto.

L'ultimo omaggio è arrivato lunedì scorso, durante la sfida di Serie A Genoa - Lazio. Al 30' del primo tempo, dopo aver firmato il secondo dei tre gol che hanno permesso ai biancocelesti di conquistare la vittoria, Valentín "Taty" Castellanos ha rivolto al cielo la linguaccia dedicata proprio a Emanuele. Un gesto che ha emozionato i tifosi e che lo stesso attaccante ha spiegato così ai microfoni del postpartita: «Emanuele mi dà tanta energia».

Il piccolo bitontino e Castellanos si erano incontrati la sera precedente in hotel: un incontro fatto di sorrisi e chiacchiere, che ha lasciato un segno indelebile nel cuore del calciatore argentino. Emanuele, con la sua forza e la sua spontaneità, è riuscito a portare un messaggio potente: il calcio non è solo sport, ma anche condivisione, amicizia e speranza. E Bitonto oggi guarda con orgoglio al suo piccolo "Superstar", che con una linguaccia e un sorriso sta insegnando a tutti cosa significhi davvero vincere.