Visotti contro Silvia Romano, Brandi (PD): «Ambiguità opportunistica»

Duri anche i Verdi: «Parole violente e sessiste. Italia in Comune si dissoci e il sindaco condanni il gesto»

venerdì 15 maggio 2020 12.46
Veronica Visotti sarebbe iscritta nel partito di "Italia in Comune" - e, di conseguenza, a sostegno della maggioranza - solo per opportunismo politico e la prova sarebbero proprio le parole «violente e sessiste» consegnate ieri ai social su Silvia Romano. È questa, in sintesi, la posizione del Partito Democratico di Bitonto e della locale sezione dei Verdi che hanno duramente commentato le esternazioni del consigliere comunale sula cooperante italiana rapita in Kenia e recentemente liberata.

«La democrazia è un sogno fragile – ha detto il segretario del Pd di Bitonto, Francesco Brandi - ancora la stessa consigliera di Almirante, che acchiappa like dalla Lega più che il segretario Ruggiero (altro soggetto trasversale), si avventura in una spericolata analisi finanziaria del riscatto che avrebbe reso possibile la liberazione di Silvia Romano, il tutto per chiosare nuovamente che "abbiamo un governo incompetente, incapace ed inefficiente". E giù like dai leghisti bitontini, che non è un ossimoro».
«Al terzo indizio in pochi giorni – aggiunge Brandi - abbiamo la prova. Come si temeva, il cosiddetto civismo è palesemente stato tradotto (o tradito?) in opportunismo. Bene! Anzi, male! Diciamo pure che potrebbe anche starci, ma vorrei che fosse chiaro. Se non a tutti importa che questa maggioranza non si qualifichi solo come progetto amministrativo a sostegno di un sindaco e di una giunta, a me importa».
«Se proprio non vi va di fare un passo anche voi verso le Istituzioni politiche di questo paese – scrive ancora il segretario PD - non potete certo chiedete loro di farsi trascinare da voi nella notte dell'ambiguità opportunistica».

Sulla stessa linea anche il gruppo locale dei Verdi, secondo cui quelle della Visotti sarebbero state «parole violente e sessiste».
«Chiediamo al partito Italia in Comune – concludono i Verdi - di dissociarsi e invitiamo il sindaco a condannare inequivocabilmente quei gesti vergognosi e lontani anni luce dalle istituzioni democratiche nate dalla Costituzione antifascista. Non ricordiamo se avesse i capelli lunghi, non ricordiamo com'era vestita, o se fosse incinta. Ricordiamo solo i suoi occhi e il suo sorriso felice, perchè è importante non perdere di vista l'essenziale».