Rubano un trasformatore ad olio tossico e lo abbandonano in campagna: falda acquifera a rischio

Agricoltori preoccupati: «Una bomba ecologica innescata ma le Forze dell’Ordine non intervengono»

martedì 29 maggio 2018 15.47
Hanno rubato un trasformatore dalla rete elettrica pubblica per appropriarsi del rame ricavato dagli avvolgimenti di cui è composto, poi lo hanno abbandonato in campagna incuranti dell'enorme rischio per l'ambiente dovuto all'olio altamente tossico contenuto all'interno dell'apparecchio.

È accaduto a Bitonto negli scorsi giorni, dove ignoti hanno lasciato questo grosso componente delle cabine elettriche in un fondo in contrada del Cagnano, un'area non distante dalla Strada Provinciale 231, poco dopo l'incrocio con la Poligonale di Bitonto.

Si tratta di un trasformatore in liquido isolante molto pericoloso per l'ambiente, perché contiene olio Askarel, soggetto a rigide norme per lo smaltimento e la decontaminazione e deve essere trattato come rifiuto tossico e pericoloso.

«Ci hanno lasciato una bomba ecologica a pochi metri dalle nostre coltivazioni – denuncia preoccupato uno degli agricoltori vittime dell'abbandono – ma non riusciamo a far intervenire le Forze dell'Ordine per scongiurare guai peggiori». Con i Carabinieri impegnati nell'arresto di un pericoloso latitante, all'agricoltore non restava che la Polizia Municipale, «ma dal comando - racconta - dopo la promessa di un pronto intervento, più nulla è accaduto».

Il rischio più alto è quello legato alla falda acquifera sottostante che, se inquinata dall'olio tossico, potrebbe essere compromessa definitivamente.

«Noi qui produciamo con coltivazioni biologiche – lamenta l'agricoltore – basterebbero poche gocce di questo veleno filtrate nel terreno per compromettere tutta la produzione e le prime perdite ci sembrano già visibili.

Senza contare che gli sciagurati che hanno compiuto questo gesto potrebbero tornare per completare l'opera e appropriarsi dell'alluminio ancora presente, svuotando l'intero contenuto nel terreno. In quel caso sarebbe un vero e proprio disastro, non solo per me ma per tutti gli agricoltori nel raggio di chilometri».
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