«Regione a rilento sulle esigenze dell'agricoltura pugliese»

Il consigliere regionale Damascelli chiede una svolta sul PSR e l'agricoltura sociale

sabato 16 dicembre 2017 8.50
È una regione Puglia in netto ritardo su gran parte delle questioni di maggiore rilevanza nel settore dell'agricoltura quella disegnata dal consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, che ha duramente criticato l'operato del governo regionale sul tema.
«Dal dialogo costruttivo fra mondo agricolo e politica sono nate buone leggi regionali e buone prassi – ha detto il forzista - con il mondo agricolo abbiamo avviato un'interlocuzione costante e costruttiva, dalla quale sono nate proposte di legge e audizioni mirate allo sviluppo del settore primario della nostra regione e alla soluzione delle sue criticità».

«Esempio di proficua collaborazione – ha aggiunto - è il testo di legge che ho depositato sull'Agricoltura sociale, che norma un settore ancora senza regole in Puglia, offrendo nuove opportunità di reddito agli agricoltori e nuove occasioni d'integrazione ai soggetti svantaggiati, attraverso il contatto rigenerante con la terra. A tal proposito, auspico che la mia proposta di legge, già approvata all'unanimità dalle Commissioni Agricoltura e Sanità, sia licenziata al più presto dal Consiglio regionale. Infatti, nel Piano di Sviluppo Rurale, e precisamente nella Misura 6.4, ci sono milioni di euro che potrebbero essere destinati per tale settore».

Ma quello sull'agricoltura sociale non è l'unico ritardo del governo regionale denunciato dal consigliere di Forza Italia. «Lo stesso Psr stenta a prendere il volo – ha spiegato Damascelli - siamo una delle poche Regioni che vanno tremendamente a rilento nella pubblicazione dei bandi. E dunque continuerò a fare pressing costante affinché si dia sfogo alle potenzialità del Piano. Così come non abbasseremo la guardia sui costi irrigui, per contrastare aumenti del costo dell'acqua insostenibili per le aziende; e chiediamo un impegno serio sulla lotta alla contraffazione dei prodotti agroalimentari (olio, latte, grano), che insiste tenacemente falsando il mercato e danneggiando i nostri agricoltori e consumatori».