Minaccia un uomo con una pistola e gli ruba la Lamborghini: arrestato
Un 23enne di Bionto, pluripregiudicato, è finito in carcere. I fatti risalgono all'aprile dello scorso anno e avvennero a Modugno
giovedì 15 maggio 2025
8.36
Incastrato, dopo un anno, dalle tracce di sangue rilevate in un suv rapinato ad un automobilista e abbandonato nell'agro di Bitonto. La Polizia di Stato, su misura del Tribunale di Bari, ha arrestato martedì scorso un pluripregiudicato 23enne di Bitonto perché ritenuto tra i responsabili della rapina di una Lamborghini Urus.
I fatti risalgono alla notte fra il 17 e il 18 aprile 2024, quando alcuni banditi a bordo di una Bmw presero di mira un'azienda di Modugno. I ladri, tutti rigorosamente vestiti di nero e a volto coperto, dopo avere adocchiato la Urus, in sosta nel parcheggio aziendale, decisero di provare il colpo grosso. Il proprietario, però, appena sentì armeggiare i ladri, si affacciò dalla finestra per farli desistere, ma i malfattori esplosero diversi colpi di pistola in aria e riuscirono mettere a segno il colpo.
La vittima, nonostante il trambusto, compose il numero 112: ne scaturì uno spericolato inseguimento durante il quale i malviventi esplosero ulteriori colpi d'arma da fuoco in aria, per far desistere le pattuglie. Sul posto si fiondò pure una volante del Commissariato di P.S. di Bitonto: la Urus fu recuperata poche ore più tardi. All'interno del suv i poliziotti della Scientifica estrapolarono varie tracce di sangue attribuibili agli autori del delitto, riusciti a dileguarsi con il favore delle tenebre.
Non solo: la visione delle immagini di videosorveglianza della zona, ha consentito agli investigatori, diretti dalla Procura della Repubblica di Bari, di individuare l'arrestato, il cui profilo genetico sarebbe risultato compatibile con quello estrapolato delle tracce ematiche ritrovate nel suv. Il 23enne è finito nel carcere di Bari.
I fatti risalgono alla notte fra il 17 e il 18 aprile 2024, quando alcuni banditi a bordo di una Bmw presero di mira un'azienda di Modugno. I ladri, tutti rigorosamente vestiti di nero e a volto coperto, dopo avere adocchiato la Urus, in sosta nel parcheggio aziendale, decisero di provare il colpo grosso. Il proprietario, però, appena sentì armeggiare i ladri, si affacciò dalla finestra per farli desistere, ma i malfattori esplosero diversi colpi di pistola in aria e riuscirono mettere a segno il colpo.
La vittima, nonostante il trambusto, compose il numero 112: ne scaturì uno spericolato inseguimento durante il quale i malviventi esplosero ulteriori colpi d'arma da fuoco in aria, per far desistere le pattuglie. Sul posto si fiondò pure una volante del Commissariato di P.S. di Bitonto: la Urus fu recuperata poche ore più tardi. All'interno del suv i poliziotti della Scientifica estrapolarono varie tracce di sangue attribuibili agli autori del delitto, riusciti a dileguarsi con il favore delle tenebre.
Non solo: la visione delle immagini di videosorveglianza della zona, ha consentito agli investigatori, diretti dalla Procura della Repubblica di Bari, di individuare l'arrestato, il cui profilo genetico sarebbe risultato compatibile con quello estrapolato delle tracce ematiche ritrovate nel suv. Il 23enne è finito nel carcere di Bari.