«Lama Balice patrimonio di tutti: non più solo bacino di liquami»

I Giovani Democratici di Bitonto in esplorazione fra le bellezze naturalistiche del polmone verde della città

martedì 2 marzo 2021 9.52
Una giornata dedicata all'esplorazione di uno dei tratti maggiormente identificativi del territorio, dal punto di vista naturalistico, per conoscerne le peculiarità e capire come valorizzarle. È l'iniziativa intrapresa dai Giovani Democratici di Bitonto, impegnati in una giornata di scoperta e tutela all'interno di Lama Balice, il solco scavato nei millenni dal torrente Tifris (o Tiflis, nell'accezione più "moderna"), nelle cui anse hanno trovato accoglienza i primi abitatori di queste terre, progenie del popolo bitontino.

«Per Progettare il nostro futuro – hanno poi commentato i GD al termine dell'esperienza - è fondamentale conoscere il nostro presente. Ed è quello che abbiamo fatto come Giovani Democratici nella mattinata di domenica, siamo scesi nella Lama Balice, molti di noi per la prima volta. Se ci si sofferma a pensare a ciò non si tratta di una constatazione banale dato che questa Lama, di origine torrentizia, che nasconde al suo interno tante peculiarità paesaggistiche e geologiche, per un cittadino bitontino di decenni fa rimaneva sconosciuta per tutta la sua vita. Perchè la Lama era solo un bacino per i liquami, era solo un'attrazione per atti illeciti e non di pochi».

«Oggi invece la prospettiva è cambiata – sono certi i giovani attivisti - da anni per fortuna, vi è una attenzione alla salvaguardia di questo bene ambientale che noi abbiamo in città. Il nostro è stato un primo approccio di conoscenza reale di questo posto della nostra Bitonto a cui seguirà un intenso lavoro di progettazione e continua ricerca. È nostro compito da cittadini riappropriarci dei luoghi, valorizzandoli. Non possiamo dividere il nostro paese in una "città conosciuta" e una "città sconosciuta" o di pochi, anzi abbiamo compreso quanto la nostra Lama Balice sia un patrimonio di tutti. Poniamo l'obiettivo di conoscere dalla base, dalle viscere, dalle radici la nostra città per poter dare il nostro contributo al suo cambiamento. Perchè conoscere vuol dire anche toccare con mano la realtà che poi si propone di modificare».