La strage dei giovani sull’asfalto. Attesa per i funerali: sarà lutto cittadino

Le vittime avevano tra i 16 e i 24 anni: i corpi potrebbero essere restituiti alle famiglie entro domani, per poi disporre le esequie

giovedì 27 aprile 2023 12.43
«Sono quasi a casa. Sto arrivando». Sarebbero state queste le ultime parole che Lucrezia Natale ha detto ai genitori prima dello schianto sulla strada provinciale 231. È la vittima più giovane. La ragazza, anche lei di Bitonto, aveva 16 anni. Frequentava il terzo anno del liceo Sylos, era iscritta all'indirizzo economico-sociale.

«La dirigente scolastica e la comunità tutta si riunisce attorno alla famiglia colpita dall'improvvisa scomparsa di Lucrezia». È il breve messaggio di cordoglio che si legge sulle pagine social della scuola. Era una sorta di "supereroina" per i propri amici, sembrava avesse la soluzione a qualsiasi problema. «Non c'è morte, c'è cambiamento», ha postato Francesco, fratello maggiore di Lucrezia. «Mi mancherai profondamente, cara sorella mia. Sarai il mio angelo custode dal paradiso».

Con lei, in quella Opel Corsa, c'era una coppia. «Assieme saremo anime gemelle perfette». È la traduzione del brano "The way I Are" di Timbaland, l'ultima dedica d'amore che Floriana Fallacara ha scritto al proprio fidanzato Tommaso Ricci su Instagram. Lui aveva 23 anni, era dedito al lavoro: era un elettricista. «Il ricordo di Tomas rimarrà per sempre indelebile nei nostri cuori - le parole di Enzo, il suo datore di lavoro -. Perdiamo un ragazzo davvero speciale, un amico, un fratello».

Lei aveva 20 anni, compiuti da pochi giorni, ed era un'animatrice: era una ragazza solare, amava essere circondata dei suoi affetti più cari. «La sua è una famiglia segnata da gravi decessi: un figlio appena nato dalla sorella maggiore e quella della madre di due anni fa. Nonostante tutto, Floriana ha sempre trovato la forza di risollevarsi», ha detto il suo caro amico Arcangelo. Era la piccola di casa, dopo suo fratello Francesco e sua sorella Anna. Era ed è molto amata dal suo papà.

Il più grande all'interno di quella Opel Corsa era Alessandro Viesti. Avrebbe compiuto 25 anni il prossimo 24 agosto, assieme a suo fratello gemello. Dipendente di una catena di supermercati e aiutante in una tabaccheria di famiglia «era sempre dedito al lavoro, ma non trascurava mai le amicizie», hanno raccontato i suoi affetti più cari. Ancora vivido è il suo ricordo nella mente e nel cuore di due amiche di scuola con cui frequentava l'Istituto professionale alberghiero di Molfetta.

«Era la persona che ti faceva sorridere pure nelle giornate no - ha detto Annarita -, era il super protettivo del nostro gruppo di amici». Una persona dall'animo puro e gentile, «era un ragazzo molto solare, tranquillo con cui andavo d'accordo», ha detto Marica. «Aveva tanta forza e consapevolezza di sé, era molto generoso».