La ricetta della Lega per salvare la ristorazione a Bitonto

Più spazi pubblici alle attività, nuove ZTL e esenzione della tassa occupazione suolo comunale per sei mesi

sabato 9 maggio 2020 10.42
Si chiama "Sos Movida in Sicurezza", la ricetta della sezione locale della "Lega" di Salvini per sostenere il settore della ristorazione a Bitonto, fermo a causa delle disposizioni del Governo nazionale in materia di contenimento del virus Sars-CoV2.
Accusando l'amministrazione comunale del sindaco, Michele Abbaticchio, di «immobilismo» il segretario sezionale, Antonio Ruggiero, chiede «interventi urgenti per supportare bar, ristoranti e pizzerie». A partire da un «piano straordinario di gestione degli spazi pubblici per l'attività di bar, ristoranti, pub, pizzerie e servizi di somministrazione in genere e per le medesime attività, come la possibilità di sistemare tavoli all'esterno su suolo pubblico, sacrificando, parzialmente e, se necessario, la viabilità delle strade interessate».

Ruggiero, che solo ieri aveva aspramente criticato le prime sperimentazioni di Zone a Traffico Limitato nel centro cittadino da parte dell'amministrazione comunale, chiede adesso «la chiusura al traffico (per i locali fuori dal centro storico già dotato di ZTL) delle vie più interessate dall'allestimento dei tavoli all'aperto», magari incentivando «l'utilizzo della bicicletta o mezzi non a motore per non congestionare sia la viabilità che l'aria (con i gas di scarico) di tutte quelle strade interessate all'allestimento dei tavoli all'aperto e di rivedere il piano viario in funzione delle misure temporanee ed emergenziali in favore delle attività di somministrazione».

Tra le misure richieste anche l'esenzione delle tasse comunali e, in particolare, quella «dell'occupazione del suolo pubblico, onde poter consentire la disposizione di tavolini all'esterno (difficili da posizionare all'interno per le distanze sociali) per eventuali consumazioni mantenendo le distanze sociali in sicurezza».

Ne ha per tutti il segretario Ruggiero, che chiede anche «un piano di aiuto per il settore del commercio ambulante è più precisamente del mercato settimanale. È necessario che tutti, comprese le forze politiche in consiglio comunale, diano un segnale all'immobilismo del sindaco e di tutta la giunta comunale perché di immobilismo si muore. In questo momento dobbiamo essere tutti baristi, pizzaioli, ristoratori, cuochi e camerieri, ma anche dei tanti commercianti ambulanti o dei mercatali, per comprendere la drammatica situazione sta vivendo un intero comparto fatto di madri e padri, che vivono l'assoluta incertezza del presente e del prossimo futuro. Dobbiamo dare fiducia e speranza a questi amici che ci allietano il giorno e le notti, ma che danno anche sostegno emotivo ai tanti clienti, creando e trovando condizioni ridare lavoro in assoluta sicurezza. Uniti ma distanti, potremo sconfiggere la paura che ci ha raggiunti in questo momento di epidemia. Attendiamo fiduciosi un segno di vitalità da parte del sindaco e della giunta».