Incidente via Palo: «Fuori strada per due cani in attraversamento»

Le precisazioni dell'automobilista vittima del sinistro di giovedì scorso

mercoledì 22 maggio 2019 8.46
La velocità con cui sono state attraversate le rotatorie era moderata, a causare l'uscita dalla carreggiata è stata una manovra per evitare due cani in attraversamento e la vettura non è finita nella scarpata ma solo sul ciglio della strada. Queste, in estrema sintesi, le precisazioni che l'automobilista vittima dell'incidente di giovedì scorso a Bitonto, in prossimità del ponte di via Palo, ha fatto pervenire a BitontoViva attraverso il suo avvocato in una nota - in risposta all'articolo pubblicato dalla testata - che si pubblica integralmente.

«Non corrisponde affatto al vero che la vettura del sig. Danese, così come raffigurata nel fotogramma pubblicato all'interno del contestato articolo, abbia solo appena accennato la manovra per imboccare la stretta curva a destra in salita che immette sulle rotatorie, che abbia sfondato il guardrail e sia finita nella scarpata, atteso che il sig. Danese, che proveniva da Palo del Colle a velocità moderatissima, prima di arrivare alla rotatoria, nel tentativo di evitare l'impatto con due cani che gli avevano improvvisamente tagliato la strada, sterzava sulla propria sinistra e, a seguito dell'asfalto reso viscido dalla pioggia, non riusciva a controllare il mezzo andando soltanto a finire sul ciglio della carreggiata opposta, in prossimità del guard rail, peraltro già divelto a seguito di un altro gravissimo incidente.
Si sottolinea, in modo particolare, che l'autovettura del mio Cliente, che a seguito dell'incidente non ha riportato alcun danno fisico, non sia affatto "volata giù dalla scarpata" ma abbia terminato la propria corsa accostandosi al ciglio della carreggiata laddove il guard rail era già completamente divelto a seguito di un precedente sinistro, con conseguenze infauste, e mai ripristinato dagli Enti competenti.
Tale rettifica si rende quantomeno urgente in considerazione della circostanza che il mio Cliente, per la errata rappresentazione dei fatti, evidentemente non verificati nella loro corretta dinamica, sta ricevendo numerosissime telefonate, anche da amici e parenti, preoccupati - infondatamente - delle condizioni di salute del mio assistito».