Furto nella Basilica di San Nicola: il presunto ladro risiede a Bitonto

Il 48enne Farid Hanzouti è in carcere: gli oggetti sacri rubati potrebbero essere stati rivenduti per poco più di mille euro

giovedì 24 marzo 2022 20.41
È residente a Bitonto, ma di fatto senza fissa dimora, Farid Hanzouti, il 48enne di nazionalità tunisina sospettato del furto commesso la notte tra lunedì e martedì scorsi nella Basilica di San Nicola, a Bari. L'uomo, con piccoli precedenti di polizia a suo carico, è in carcere da questa notte, rinchiuso nel penitenziario di Bari.

L'uomo, accusato di furto con scasso aggravato dall'aver violato un luogo di culto, è stato interrogato per ore ieri pomeriggio dai poliziotti della Squadra Mobile di Bari, ma non ha voluto fornire indicazioni utili al ritrovamento della refurtiva: oltre agli spiccioli delle offerte, sono stati rubati un anello in oro, l'evangeliario con le tre sfere d'argento e un medaglione contenente una fiala della sacra manna, strappati dalle mani della statua del santo di Myra all'interno della Basilica di Bari.

Nel procedimento si è ricostruito, tramite le immagini di videosorveglianza, che l'uomo alle 03.04 circa ha scavalcato «dalla grata posta tra la torre campanaria e il palazzo priorale», della Basilica. Poi, «una volta nel cortile si è diretto verso la porta laterale che consente l'accesso alla Basilica che è stata forzata». Poi, dalle immagini, si nota la fase in cui «il malvivente si dirige verso la porta d'ingresso laterale ed alle successive 05.30, la fuga dello stesso» in sella ad una bicicletta.

Gli investigatori della Squadra Mobile di Bari hanno accertato che il 48enne sarebbe stato anche nella cripta «dove, oltre al danneggiamento di altre cassette per le offerte e il furto del denaro custodito», avrebbe «tagliato un lucchetto posto a chiusura di un piccolo altare dal cui interno è stato rubato denaro, in banconote e moneta, lanciato dai fedeli sul pavimento in marmo. Per forzare il lucchetto il malvivente ha utilizzato un cacciavite che è stato rinvenuto lì per terra», è scritto.

Fondamentali, oltre alle telecamere da cui sono state rilevate le caratteristiche fisiche dell'uomo, anche le impronte digitali ritrovate dalla Scientifica sul luogo in cui è accaduto il furto. I poliziotti si sono adoperati subito nella ricerca dell'uomo: dopo i confronti informatici, è stato dapprima effettuato un controllo «presso la residenza» a Bitonto, che non ha dato nessun esito; tramite i controlli delle celle telefoniche è stato poi rintracciato in un casolare nel quartiere Japigia di Bari.

Durante la perquisizione sono stati ritrovati alcuni oggetti sacri. A questo si aggiungono 1.750 euro suddivisi in 80 banconote da 20 euro e 3 da 50 euro. Visti gli innumerevoli precedenti penali «si è proceduto al fermo di indiziato di delitto - si legge - sussistendo a suo carico gravi e concordanti indizi di colpevolezza».