Europee: Abbaticchio miete consensi in Puglia

È il più suffragato del suo partito e supera le 26mila preferenze. «Risultato importante: un baluardo contro populismo e sovranismo»

lunedì 27 maggio 2019 11.08
Significativo exploit per Michele Abbaticchio alle elezioni che stanno ridisegnando il Parlamento Europeo. Il sindaco di Bitonto, che solo nella sua città ottiene più di 6mila preferenze, è infatti il più votato all'interno della sua lista - +Europa/Italia in Comune, che diventa anche il primo partito della città degli ulivi - anche in Puglia, dove supera i 26mila voti.

Com'era stato preventivato, la lista con cui ha corso, +Europa/Italia in Comune, non è riuscita a superare la soglia di sbarramento, pur avendola avvicinata, e non potrà portare i suoi candidati a sedere a Bruxelles, ma l'obiettivo di questa tornata elettorale non era certamente questo.
«È indubbiamente un grande risultato – ha commentato il primo cittadino, contattato da BitontoViva – specie se si considera che il nostro partito è nato appena 9 mesi fa e si è scontrato con realtà consolidate e strutturate da anni». Primi fra tutti i grandi protagonisti di questa tornata elettorale: la Lega di Salvini il Movimento 5 Stelle. Il partito del ministro dell'Interno mantiene sostanzialmente anche in Puglia lo stesso positivo trend nazionale, che lo vede attestarsi intorno al 33% dei voti (25,4% in Puglia); anche il Movimento 5 Stelle, nonostante la flessione a livello nazionale (resterà dietro al PD che cresce rispetto alle politiche, pur avendo quasi dimezzato i suoi elettori rispetto alle europee del 2014), in Puglia è il primo partito, con circa il 27,2% dei consensi. Un trend in crescita anche a Bitonto, dove però Italia in Comune ha stoppato ogni ambizione dei partiti di Governo: Abbaticchio incassa quasi 7mila preferenze (6726), che diventano 27mila in tutta la circoscrizione in cui era iscritto. Un dato che avrebbe potuto essere anche più marcato se si considera che in molti (circa 500 solo a Bitonto) hanno scritto il nome "Michele Abbaticchio" accanto al simbolo sbagliato, passando così il voto solo al partito contrassegnato e non al candidato. Alla fine +Europa/Italia in Comune è il primo partito col 34,37% dei voti, seguito dal Movimento 5 Stelle che con 4182 voti e il 21,37% delle preferenze supera la Lega di Salvini ferma a 3187 voti (16,29%). Quarta piazza per il Partito Democratico che incassa quasi 5mila voti in meno rispetto al 2014 e si ferma a 2429 preferenze (12,41%). Solo una manciata di voti in più rispetto a Forza Italia, che crolla a 1849 consensi (nel 2014 erano più di 4mila) e si attesta in quinta posizione (9,45%). Completano il quadro Fratelli D'Italia 546 voti (2.79%), La Sinistra 193 voti (0.99%), Europa Verde 177 (0.90%), Partito Comunista 80 (0.41%), Partito Animalista 70 (0.36%) e i Popolari Per L'Italia 32 (0.16%)

«Sicuramente abbiamo raggiunto un primo obiettivo che ci eravamo posti – ha commentato Abbaticchio – visto che avevamo come parametro di riferimento i 4.600 voti di Nicola Pice a Bitonto per le Regionali del 2010 (diventeranno 5823 in tutta la circoscrizione di riferimento, n.d.r.). Anche se il risultato più importante è stato certamente quello di aver rappresentato uno stop alle ambizioni di Lega e 5 Stelle in città che senza l'iniziativa di Italia in Comune avrebbero probabilmente stravinto anche qui».
Abbaticchio vince anche il confronto "interno" con il collega di partito Alfonsino Pisicchio, assessore regionale e candidato anche al Comune di Bari, battuto in molti dei comuni in cui i due candidati si sono presentati: oltre a Bitonto - dove Italia in Comune è primo partito con quasi il 36% - anche Giovinazzo (Itc al 10,3%), Altamura (8%), Capurso (15%), Corato (6%), Casamassima (6%), Castellana Grotte, Trani (9%), Putignano (8%), Statte (5%), Binetto (10%). Terlizzi (dove con 213 voti stacca anche l'altro collega di partito, Di Palma, fermo a 153) e Acquaviva (6%) vedono il primo cittadino di Bitonto battere il candidato barese.

«Abbiamo dimostrato la forza dell'attaccamento al territorio – ha concluso il sindaco bitontino – nonostante l'ondata gialloverde che rischiava di travolgere tutto e tutti. È la dimostrazione che la nostra è una proposta forte: il punto da cui ripartire per ridimensionare la deriva populista e sovranista nelle prossime competizioni elettorali, a partire dalle Regionali».