«Dammi 200 euro se rivuoi la tua auto». Tentano l'estorsione: presi in due

Un 34enne ed un 33enne sono finiti nei guai: all'appuntamento c'era anche la Polizia di Stato

martedì 11 settembre 2018 15.58
Nel decorso fine settimana, gli uomini della Polizia di Stato hanno tratto in arresto Cosimo D'Elia, di 34 anni, e Angelo Barone, di 33 anni, rei di aver tentato di estorcere la somma di 200 euro come corrispettivo per la restituzione di una Fiat Panda, il cui furto era stato denunciato alla Polizia.

In particolare la giovane vittima era stata contattata da Angelo Barone che si è proposto quale "mediatore" per garantire la restituzione della sua autovettura, ovviamente dietro il pagamento di un «caffè».

Gli uomini della Polizia Giudiziaria, avendo percepito un'anomalia nelle modalità del furto, hanno deciso di approfondire la questione disponendo uno specifico servizio di polizia giudiziaria fatto di appostamenti e pedinamenti, finalizzato non solo all'arresto dei malfattori ma anche al rinvenimento del maltolto. Gli agenti si sono posizionati nelle vie d'accesso all'abitazione del presunto mediatore, notando subito la presenza di un altro pregiudicato locale, noto per gravitare nell'ambito dei furti delle autovetture, quale era Cosimo D'Elia.

La vittima, sotto l'occhio vigile degli agenti, si è recata quindi presso la location ove è avvenuta la richiesta estorsiva da parte dei due che hanno rassicurato la persona sul fatto che l'auto, nel giro di mezz'ora, sarebbe stata riconsegnata. Nel frattempo la somma richiesta non è stata versata e da ricerche in zona, proprio nelle vicinanze del punto d'incontro, è stata anche individuata l'autovettura asportata nella mattina.

I malfattori, notata la titubanza della vittima e sospettando che qualcosa non andasse, gli hanno ingiunto di allontanarsi facendo così scattare l'intervento degli agenti che, ritenendo di essere stati notati, hanno bloccato il duo.

Condotti presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bitonto per gli accertamenti di rito, i poliziotti hanno ricostruito l'intera vicenda da cui sono emersi univoci e concordanti elementi probatori tanto che i due malfattori, accusati di tentata estorsione, sono stati tratti in arresto e condotti presso la locale casa circondariale a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.