Banda dell'Audi A3 a Bitonto: arriva il primo arresto

Erano in tre, per ora è finito in manette solo un 33enne: i Carabinieri già sulle tracce dei complici

giovedì 10 marzo 2022 7.13
A cura di Nicola Miccione
Piede a tavoletta sul pedale dell'acceleratore e un tallonamento a rotta di collo con i Carabinieri macinando chilometri, da Modugno fino a Bitonto. Quando la banda dell'Audi A3 ha impattato contro un delimitatore di corsia, però, è stata la fine dei giochi.

Alla fine, infatti, il conducente e i suoi due complici hanno dovuto mollare tutto , spalancare gli sportelli dell'auto e lanciarsi in una fuga disperata a piedi nelle campagne. Due sono riusciti a dileguarsi, inghiottiti dal buio. Uno di loro, invece, è stato arrestato in flagranza di reato con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, possesso di apparecchiature atte a impedire comunicazioni e ricettazione.

È un 33enne di Bitonto, Gaetano Cozzella, nome noto alle cronache locali per diversi furti e reati contro il patrimonio. Il folle inseguimento è iniziato nella serata di domenica scorsa, quando i militari della Compagnia di Modugno, diretti dal capitano Corrado Quarta, durante uno specifico servizio finalizzato al contrasto dei furti d'auto, hanno notato un'auto sospetta aggirarsi all'interno del parcheggio dell'ex centro commerciale Auchan.

In quei secondi i militari hanno potuto "studiare" i soggetti all'interno (tre, compreso il conducente, nda), che li hanno attirati perché a bordo di un'Audi A3 di colore nero, una vettura segnalata più volte sui luoghi di recenti furti d'auto. Insomma, non una che passa inosservata. L'equipaggio della Sezione Radiomobile ha così deciso di fermare il veicolo per un controllo di routine.

E da qui i militari hanno intimato l'alt. Il conducente, però, ha accelerato bruscamente, allontanandosi a grande velocità dal parcheggio e iniziando a effettuare una serie di manovre per sfuggire all'inseguimento con i Carabinieri. Da quel momento in poi le strade si sono trasformare in piste.

Sì, perché la banda non aveva alcuna voglia di farsi incastrare. Non domenica. E così, a colpi d'acceleratore, si è arrivati da Modugno sino alle porte di Bitonto dove, per i tre, le cose hanno iniziato a mettersi molto male. Qui, infatti, lo scontro accidentale con un delimitatore di corsia in cemento ha provocato lo scoppio dello pneumatico posteriore destro.

A quel punto, giunti in una strada di campagna, i tre hanno abbandonato l'auto e hanno proseguito la propria fuga a piedi per i campi. Il 33enne, un personaggio ben noto alle cronache, è stato bloccato, nonostante abbia cercato in ogni modo di sottrarsi alla cattura. Chi la dura la vince, però.

L'autovettura abbandonata dai due complici, invece, è stata recuperata e sequestrata. Al suo interno i Carabinieri hanno rinvenuto numerosi attrezzi professionali da lavoro, tra cui un compressore, dei ganci da traino a molla, un kit d'avviamento per batteria, nonché due radio ricetrasmittenti e altrettanti jammer accesi e funzionanti, «la cui finalità - hanno spiegato gli investigatori in una nota - è quella di inibire le comunicazioni telematiche».

Intanto sono iniziati i rilievi. I militari, inoltre, hanno potuto verificare come fosse stata apposta all'Audi A3 una targa diversa, di provenienza furtiva. Una strategia vecchia come il mondo, ma evidentemente sempre in auge.

Il 33enne, dopo la convalida dell'arresto chiesta dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Chiara Giordano, e disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo, Antonietta Guerra, è stato confinato agli arresti domiciliari. Restano da capire molti aspetti.

Le indagini, che proseguono per risalire a tutti i complici, dovranno adesso appurare se i tre soggetti in questione siano anche i responsabili dei numerosi furti d'auto, avvenuti di recente nella zona a nord di Bari. Il sospetto è piuttosto forte.