Ancora sassate a Bitonto sulle luminarie antimafia

Abbaticchio: «I responsabili non hanno il diritto di definirsi cittadini»

lunedì 24 febbraio 2020 12.47
Dopo l'episodio di dicembre scorso, quando alcuni individui le hanno prese a sassate e in parte danneggiate, le luminarie antimafia installate nel cuore del centro storico di Bitonto finiscono di nuovo sotto tiro. A denunciarlo è il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che spiega come, nella serata di venerdì «alcuni individui, riconosciuti da un amico che ha provato a fermarli e in qualche modo ne ha interrotto le azioni, hanno tirato sassi contro la scritta luminosa a lui dedicata, in via Robustina. Persone che, se fosse confermata l'accusa, abitualmente scrivono contro di me sui social per questioni collegate a lavori pubblici non esattamente identificabili come prioritari». La scritta luminosa, che già da alcuni giorni era parzialmente spenta, ha subito ulteriori danni.
«La frase – assicura però il primo cittadino, che sabato riceverà a Bitonto al visita di Angelo Vassallo, fratello di Dario, il sindaco "pescatore" ucciso dalla mafia - è stata danneggiata su due lettere e ovviamente verrà ripristinata. Quella stessa frase che recita "sono i paesi che fanno il Paese". Appunto. Se nei paesi accade questo il Paese resta malato. A noi "poveri" amministratori locali il compito di educare e ricucire ancora una volta. Fino al momento in cui qualcuno capirà che, dopo gesti del genere, non dovrebbero nemmeno affacciarsi al diritto di essere definito cittadino. Abbiate almeno la dignità di tacere».