Alla chiesa di San Giorgio allestimento devozionale con immagini dei Santi Medici
A curarlo il Centro Ricerche di Storia e Arte di Bitonto, che ha sede nel cuore del centro antico
giovedì 16 ottobre 2025
Un legame antico, quello tra i Santi Medici e la chiesa di San Giorgio. La devozione, il rito, la pietà popolare, il pellegrinaggio senza sosta: tutto inizia qui, nell'antica sede parrocchiale di San Giorgio. La genesi della devozione risale al tardo medioevo e i suoi contorni, prima sfumati, si fanno sempre più netti dal 1733 quando il parroco Giuseppe Carlo Minnuto commissiona ad una bottega napoletana i volti dei due anargiri.
Di qui il culto, quindi la processione. Alla morte del parroco, nel 1736, inizia una parentesi trentennale che lacera il legame tra la chiesa e i santi, destinati ad un culto domestico, nella dimora degli eredi Minnuto. A questo punto la storia incrocia la leggenda e i rumori notturni inquietanti, provenienti dal cassone, lì dove erano custodite le due teste dei santi, nel 1766 convincono l'erede Francesco Minnuto a destinare le immagini ad una sede cultuale: non San Giorgio, ma Santa Caterina d'Alessandria. Tra le due parrocchie è disputa, ma nel 1827 ha la meglio ancora la chiesa di San Giorgio che riceve in dono le immagini da Maria Giovanna Tricarico, vedova Minnuto.
Tutto il resto (l'Intorciata ottobrina, la festa esterna, la spinta devozionale sotto l'episcopato di Aurelio Marena) è storia scritta. Rimane non scritto, ma ancora palpitante, il vincolo tra gli anargiri e la chiesa di San Giorgio. A rinnovare questa memoria, il Centro Ricerche di Storia e Arte - Bitonto, che ha sede nell'antica chiesa detta 'chiesa vecchia dei santi Medici', ha curato un allestimento devozionale con l'esposizione delle immagini di Cosma e Damiano, visitabile nelle ore serali. Si ricorda inoltre che durante l'intorciata della terza domenica di ottobre (alle 12.45 circa) è prevista una breve sosta per l'incensazione dei santi anargiri presso l'antica chiesa di San Giorgio.
Di qui il culto, quindi la processione. Alla morte del parroco, nel 1736, inizia una parentesi trentennale che lacera il legame tra la chiesa e i santi, destinati ad un culto domestico, nella dimora degli eredi Minnuto. A questo punto la storia incrocia la leggenda e i rumori notturni inquietanti, provenienti dal cassone, lì dove erano custodite le due teste dei santi, nel 1766 convincono l'erede Francesco Minnuto a destinare le immagini ad una sede cultuale: non San Giorgio, ma Santa Caterina d'Alessandria. Tra le due parrocchie è disputa, ma nel 1827 ha la meglio ancora la chiesa di San Giorgio che riceve in dono le immagini da Maria Giovanna Tricarico, vedova Minnuto.
Tutto il resto (l'Intorciata ottobrina, la festa esterna, la spinta devozionale sotto l'episcopato di Aurelio Marena) è storia scritta. Rimane non scritto, ma ancora palpitante, il vincolo tra gli anargiri e la chiesa di San Giorgio. A rinnovare questa memoria, il Centro Ricerche di Storia e Arte - Bitonto, che ha sede nell'antica chiesa detta 'chiesa vecchia dei santi Medici', ha curato un allestimento devozionale con l'esposizione delle immagini di Cosma e Damiano, visitabile nelle ore serali. Si ricorda inoltre che durante l'intorciata della terza domenica di ottobre (alle 12.45 circa) è prevista una breve sosta per l'incensazione dei santi anargiri presso l'antica chiesa di San Giorgio.