Vico Spoto imbrattato: sfregio a uno dei gioielli nascosti del centro antico
La denuncia di Pasquale Fallacara, pubblicata sul gruppo Facebook "Bitonto da Riscoprire"
venerdì 26 settembre 2025
18.03
Un'altra ferita al cuore del centro storico di Bitonto. Stavolta a farne le spese è vico Spoto, una delle viuzze più strette e suggestive della città, larga appena 60 centimetri e capace di restituire intatta la bellezza discreta dei suoi scorci.
A denunciare l'accaduto è stato Pasquale Fallacara, amministratore del gruppo Facebook "Bitonto da Riscoprire", che da tempo si spende per la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico cittadino. «Purtroppo uno dei tanti angoli nascosti nell'antico centro storico è stato irrimediabilmente imbrattato», scrive con amarezza.
Vico Spoto conduce all'omonimo largo, sul quale si affacciano abitazioni di fine Settecento. Deve il suo nome a una delle più antiche famiglie bitontine, gli Spoto, proprietari non solo delle case della zona ma anche dell'intera contrada rurale "Monte di Spoto" e della Torre Spoto (XVII-XVIII secolo), edificio di pregio architettonico con tetto a cuspide, spazi abitativi, magazzini, stalle, cortile e torre difensiva. Una casata di origine probabilmente siciliana, insignita del titolo di "Nobile" e che ebbe un ruolo rilevante nella storia cittadina.
Nei mesi scorsi, lo stesso Fallacara aveva proposto l'installazione di un cartello descrittivo in loco per aiutare cittadini e turisti a conoscerne meglio la storia. Ma il progetto di valorizzazione è stato bruscamente contraddetto dall'ennesimo episodio di inciviltà: «Oggi purtroppo risulta "abbrutita" dai soliti ignoti, o meglio "idioti"», conclude amaramente l'appassionato studioso.
Un gesto vandalico che riaccende il dibattito sulla tutela e sulla custodia del nostro centro antico: uno scrigno di tesori che spesso, però, viene lasciato in balia dell'incuria e dell'inciviltà.
A denunciare l'accaduto è stato Pasquale Fallacara, amministratore del gruppo Facebook "Bitonto da Riscoprire", che da tempo si spende per la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico cittadino. «Purtroppo uno dei tanti angoli nascosti nell'antico centro storico è stato irrimediabilmente imbrattato», scrive con amarezza.
Vico Spoto conduce all'omonimo largo, sul quale si affacciano abitazioni di fine Settecento. Deve il suo nome a una delle più antiche famiglie bitontine, gli Spoto, proprietari non solo delle case della zona ma anche dell'intera contrada rurale "Monte di Spoto" e della Torre Spoto (XVII-XVIII secolo), edificio di pregio architettonico con tetto a cuspide, spazi abitativi, magazzini, stalle, cortile e torre difensiva. Una casata di origine probabilmente siciliana, insignita del titolo di "Nobile" e che ebbe un ruolo rilevante nella storia cittadina.
Nei mesi scorsi, lo stesso Fallacara aveva proposto l'installazione di un cartello descrittivo in loco per aiutare cittadini e turisti a conoscerne meglio la storia. Ma il progetto di valorizzazione è stato bruscamente contraddetto dall'ennesimo episodio di inciviltà: «Oggi purtroppo risulta "abbrutita" dai soliti ignoti, o meglio "idioti"», conclude amaramente l'appassionato studioso.
Un gesto vandalico che riaccende il dibattito sulla tutela e sulla custodia del nostro centro antico: uno scrigno di tesori che spesso, però, viene lasciato in balia dell'incuria e dell'inciviltà.