Ucciso dopo una lite in strada: 28enne in carcere. Riconosciuto da un testimone

Sui vestiti di Geovani Bernia Castillo trovate macchie di sangue. L'uomo è accusato di omicidio, ma sul movente non c'è chiarezza

venerdì 28 aprile 2023 23.40
A cura di Nicola Miccione
Antonio Monopoli sarebbe stato ucciso con tre coltellate. È quanto emerge dai primi rilievi eseguiti dai poliziotti del Commissariato di P.S. di Bitonto che hanno ascoltato un uomo di 28 anni di nazionalità cubana, Geovani Bernia Castillo, considerato il presunto responsabile dell'aggressione.

Secondo quanto ricostruito finora, vittima e aggressore si sarebbero incontrati in una delle stradine del centro storico dove avrebbero discusso con toni accesi. Al culmine del litigio, il 50enne sarebbe stato accoltellato. La vittima si sarebbe trascinata verso il punto di primo soccorso, ma in via Bellini si è accasciata sull'asfalto. Inutili i soccorsi prestati dal personale del 118.

Il 28enne invece è stato trovato nei bagni della stazione ferroviaria della città ed è stato portato in Commissariato. Sono in corso le ricerche dell'arma del delitto. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Desirée Digeronimo, possono contare sui rilievi eseguiti dagli agenti della Polizia Scientifica e sulle immagini dei sistemi di videosorveglianza.

Geovani Bernia Castillo, l'uomo di 28 anni, di nazionalità cubana, che è stato fermato con l'accusa di avere ucciso a coltellate questa mattina a Bitonto, Antonio Monopoli, di 50 anni, durante una lite in strada, sarebbe stato riconosciuto da un testimone oculare. Sui suoi vestiti, inoltre, gli investigatori avrebbero riscontrato macchie di sangue sulla cui origine l'uomo non avrebbe fornito una spiegazione convincente.

Sul movente dell'omicidio, che sarebbe stato compiuto con due coltelli, però, non c'è ancora chiarezza. Il 28enne, che ha precedenti penali, è accusato di omicidio volontario per aver colpito con «almeno due fendenti» il 50enne e «per aver portato in luogo pubblico senza giustificato motivo» due coltelli nascosti nella tasca della sua felpa.

Secondo quanto emerso finora dalle indagini della Polizia di Stato, il presunto aggressore avrebbe colpito contemporaneamente con due fendenti al petto la vittima usando due coltelli (nascosti nella felpa che indossava) e senza un apparente motivo come raccontato ai poliziotti da un amico del 50enne che avrebbe assistito al delitto.

Il 28enne, rintracciato nella stazione di Bitonto, si sarebbe dichiarato estraneo ai fatti e avrebbe giustificato le macchie di sangue su abiti e mani riferendo di essere caduto sui binari mentre da Ruvo di Puglia rientrava a piedi a Bitonto. Versione che non ha convinto gli inquirenti che hanno disposto il suo fermo e sequestrato i suoi vestiti. Il 28enne è ora in carcere a Bari.