Spaccio fuori città per bypassare i controlli, 19 arresti nel clan Cipriano

Blitz questa mattina dei Carabinieri tra Bitonto, Palo del Colle, Bitetto e Noicattaro: 32 gli indagati tra familiari e pusher

mercoledì 22 novembre 2023 11.12
A cura di Nicola Miccione
I Carabinieri della Compagnia di Modugno, a conclusione di un'attività investigativa denominata "Bypass" e condotta dal 2019 al 2020, stanno eseguendo una ordinanza cautelare a carico di 19 persone per altrettante misure in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Anna Perrelli.

Questa mattina, infatti, i militari del maggiore Giovanna Bosso, coadiuvati dai colleghi di altri reparti del Comando Provinciale di Bari e supportati dal Nucleo Cinofili di Modugno, dalle Aliquote di Pronto Intervento del Comando Provinciale di Bari, nonché da personale dello Squadrone Eliportato "Cacciatori Puglia" e del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri, hanno eseguito un'ordinanza contro il clan Cipriano di Bitonto, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, in cui vengono riconosciuti, «gravi indizi di colpevolezza» a carico di 32 indagati ritenuti appartenenti ad un sodalizio dedito al traffico di sostanze stupefacenti.

Il provvedimento scaturisce dall'indagine, convenzionalmente denominata "Bypass", condotta dal 2019 sino al 2020 dai Carabinieri della Stazione di Bitonto - con intercettazioni telefoniche, ambientali nonché servizi di osservazione, controllo e pedinamento e attività di perquisizione e sequestro - che ha consentito di lumeggiare l'esistenza di una radicata associazione per delinquere dedita al narcotraffico, operante sotto l'egida del clan Cipriano, composta da numerosi adepti, strutturata su base piramidale, con ramificazioni in varie aree del territorio dell'area metropolitana di Bari (Bitonto, Palo del Colle, Bitetto e Noicattaro).

L'attività investigativa trae origine dal controllo quotidiano del territorio della locale Stazione Carabinieri. Tale attività ha consentito di documentare, dapprima, un'intensa attività di spaccio condotta e gestita dal medesimo clan nel territorio di Bitonto (anche per il tramite di familiari e pusher), nonché il tentativo di "bypassare" - di qui il nome dell'operazione di oggi - l'asfissiante controllo operato dalle forze dell'ordine locali in conseguenza dell'omicidio dell'anziana Anna Rosa Tarantino, vittima innocente di mafia, spostando l'attività illecita in altri comuni della zona, in modo particolare nel confinante comune di Palo del Colle.

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Sono state poste alla luce, quindi, grazie alle indagini effettuate col coordinamento dei pubblici ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Grazia Errede e Giuseppe Dentamaro, la esistenza e la struttura organizzativa dell'associazione criminale dei Cipriano - da tempo in contrasto con quella dei Conte -, con l'emersione delle zone di competenza territoriale, dei ruoli e degli assetti di potere. In particolare, è stata ricostruita una struttura organizzativa costituita da promotori, con funzione di controllo e di direzione sulle varie articolazioni territoriali soggette al loro dominio, nonché da numerosi partecipi quali pusher.

L'indagine, inoltre, ha consentito di trarre in arresto ben 21 soggetti in flagranza di reato in materia di sostanze stupefacenti, di sottoporre a sequestro ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti per un peso complessivo pari all'incirca a 18 chilogrammi, di cui 8 chilogrammi di hashish e amnesia, 1,5 chilogrammi di cocaina, 6 chilogrammi di eroina e 2 chilogrammi di marijuana, nonché la somma di circa 175.000 euro in contanti, di deferire in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Bari 2 persone e di segnalare alla locale Prefettura di Bari, ai sensi del testo unico sulle tossicodipendenze, 10 assuntori di stupefacenti.

«I soggetti intercettati - secondo gli inquirenti - hanno sistematicamente utilizzato un linguaggio criptico nel corso delle conversazioni monitorate, con il chiaro intento di eludere eventuali investigazioni, prestando particolare attenzione a non essere troppo espliciti nelle varie comunicazioni. L'utilizzo di talune parole, apparentemente prive di senso o comunque fuori contesto, rimandavano invece ad un preciso e condiviso codice linguistico diffuso tra cedenti e assuntori o tra membri dell'associazione, decodificato grazie alle numerose attività di riscontro poste in essere dagli inquirenti a seguito dell'ascolto delle conversazioni».

Secondo questo codice comunicativo, sono stati utilizzati i termini: All'esito dell'operazione, 19 indagati sono stati tradotti in carcere. «L'operazione odierna testimonia la costante attenzione dell'Autorità Giudiziaria e dell'Arma dei Carabinieri nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti che rappresenta, a pieno titolo, una delle principali fonti di ricchezza per i clan», si legge in una nota.