Politiche ambientali, Sinistra Italiana Bitonto attacca l'amministrazione comunale
Sotto la lente di ingrandimento la discrasia tra le dichiarazioni rilasciate e l'azione politica
lunedì 28 luglio 2025
Di seguito pubblichiamo la nota della segreteria cittadina di Sinistra Italiana Bitonto - Alleanza Verdi Sinistra sulle politiche ambientale dell'amministrazione guidata da Francesco Paolo Ricci.
«"La transizione ecologica è una sfida irrinunciabile, ma non può diventare il pretesto per interventi energivori e devastanti che ignorano il contesto agricolo, paesaggistico e ambientale in cui si inseriscono. Dire sì alle rinnovabili non significa dire sì a tutto."
Queste sono le dichiarazioni del nostro Assessore all'Ambiente, a dir poco dissonanti per tutto quello che ormai è noto a tutti i cittadini Bitontini.
Da quando abbiamo conoscenza delle attività amministrative in materia ambientale degli ultimi 30 anni, mai abbiamo assistito ad una serie di disastri come quelli messi in atto negli ultimi 3 anni di amministrazione Ricci.
1. La possibilità di recuperare e bonificare il sito di Ecoambiente, risultato? commissariati e ancora non lo si annuncia alla città.
2. Consumo zero in programma elettorale e si continua a vedere cantieri abnormi, che per quanto siano legittimi, ma denotano la mancanza di nuove programmazioni Urbanistiche adeguate ai tempi che viviamo.
3. Richieste di autorizzazioni di impianti Eolici fuori contesto Paesaggistico addirittura inserite in prossimità delle Lame che tanto ci piace salvaguardare a parole.
4. Mega impianti fotovoltaici posti a terra come se si parlasse di fotovoltaico delle prime generazioni.
5. Espianto di migliaia di alberi di ulivo per fare posto a una fantomatica ma non sostenibile transizione ecologica.
Le dichiarazioni sarebbero consone se non fosse per i cinque punti su menzionati.
Ma quello che più inquieta sono gli evidenti scarica barile a cui assistiamo tra amministrazione potere politico e quello amministrativo svolto dai funzionari che si susseguono per la mancanza di programmazione nei settori strategici.
Ad esempio se prendiamo in considerazione le procedure attivate per l'impianto di ultima conoscenza, agri voltaico "FV103MA", previsto in località San Gaetano tra le frazioni di Mariotto e Palombaio, il nostro amministratore ci riferisce di una mancanza di "Valutazione di Impatto Ambientale completa che sarebbe stata attivata dalla Città Metropolitana, che ha scelto una procedura semplificata e accelerata, inadeguata rispetto alla portata dell'intervento".
Cosi cercando di imputare la responsabilità alla Città Metropolitana.
Ma nessun accenno a quanto fatto proprio da questa amministrazione Ricci, appunto ci riferiamo alla riconsegna alla Regione Puglia della possibilità di avere in House la Commissione Paesaggio, che in questi casi tanto avrebbe potuto fare per fronteggiare questo tipo di richieste autorizzative, da parte di grandi colossi del settore energivoro.
Invece si decide di restituirla alla Regione per evitare di sovraccaricare funzionari, già intasati a loro dire, come se il lavoro dei tecnici comunali fosse valutato a peso.
Le commissioni paesaggio sono presenti anche in Comuni con 3000 abitanti, figuriamoci nel nostro che ne ha 56000, davvero una figura barbina di questa inconcludente e disastrosa amministrazione Ricci.
Inoltre leggendo qualche atto, si scopre che proprio chi amministra gli uffici del settore ambiente, ritiene non esprimersi a seguito di richiesta di pareri ai fini paesaggistici ambientali e si ritrovano solo pareri Urbanistici.
Insomma il grido di dolore che stanno cercando di utilizzare come contrasto è palesemente strumentale, usato per nascondere la scarsa sensibilità alla salvaguardia ambientale e soprattutto scarsa visione di una città moderna e fatta di interventi sostenibili senza deturpare il territorio.
Un consiglio Assessore: le posizioni ferme si devono prendere agli inizi delle procedure e non quando i disastri sono compiuti, "piangere sul latte versato" su quasi 9000 alberi già e da espiantare, risulta essere alquanto offensivo per l'intelligenza dei cittadini tutti».
«"La transizione ecologica è una sfida irrinunciabile, ma non può diventare il pretesto per interventi energivori e devastanti che ignorano il contesto agricolo, paesaggistico e ambientale in cui si inseriscono. Dire sì alle rinnovabili non significa dire sì a tutto."
Queste sono le dichiarazioni del nostro Assessore all'Ambiente, a dir poco dissonanti per tutto quello che ormai è noto a tutti i cittadini Bitontini.
Da quando abbiamo conoscenza delle attività amministrative in materia ambientale degli ultimi 30 anni, mai abbiamo assistito ad una serie di disastri come quelli messi in atto negli ultimi 3 anni di amministrazione Ricci.
1. La possibilità di recuperare e bonificare il sito di Ecoambiente, risultato? commissariati e ancora non lo si annuncia alla città.
2. Consumo zero in programma elettorale e si continua a vedere cantieri abnormi, che per quanto siano legittimi, ma denotano la mancanza di nuove programmazioni Urbanistiche adeguate ai tempi che viviamo.
3. Richieste di autorizzazioni di impianti Eolici fuori contesto Paesaggistico addirittura inserite in prossimità delle Lame che tanto ci piace salvaguardare a parole.
4. Mega impianti fotovoltaici posti a terra come se si parlasse di fotovoltaico delle prime generazioni.
5. Espianto di migliaia di alberi di ulivo per fare posto a una fantomatica ma non sostenibile transizione ecologica.
Le dichiarazioni sarebbero consone se non fosse per i cinque punti su menzionati.
Ma quello che più inquieta sono gli evidenti scarica barile a cui assistiamo tra amministrazione potere politico e quello amministrativo svolto dai funzionari che si susseguono per la mancanza di programmazione nei settori strategici.
Ad esempio se prendiamo in considerazione le procedure attivate per l'impianto di ultima conoscenza, agri voltaico "FV103MA", previsto in località San Gaetano tra le frazioni di Mariotto e Palombaio, il nostro amministratore ci riferisce di una mancanza di "Valutazione di Impatto Ambientale completa che sarebbe stata attivata dalla Città Metropolitana, che ha scelto una procedura semplificata e accelerata, inadeguata rispetto alla portata dell'intervento".
Cosi cercando di imputare la responsabilità alla Città Metropolitana.
Ma nessun accenno a quanto fatto proprio da questa amministrazione Ricci, appunto ci riferiamo alla riconsegna alla Regione Puglia della possibilità di avere in House la Commissione Paesaggio, che in questi casi tanto avrebbe potuto fare per fronteggiare questo tipo di richieste autorizzative, da parte di grandi colossi del settore energivoro.
Invece si decide di restituirla alla Regione per evitare di sovraccaricare funzionari, già intasati a loro dire, come se il lavoro dei tecnici comunali fosse valutato a peso.
Le commissioni paesaggio sono presenti anche in Comuni con 3000 abitanti, figuriamoci nel nostro che ne ha 56000, davvero una figura barbina di questa inconcludente e disastrosa amministrazione Ricci.
Inoltre leggendo qualche atto, si scopre che proprio chi amministra gli uffici del settore ambiente, ritiene non esprimersi a seguito di richiesta di pareri ai fini paesaggistici ambientali e si ritrovano solo pareri Urbanistici.
Insomma il grido di dolore che stanno cercando di utilizzare come contrasto è palesemente strumentale, usato per nascondere la scarsa sensibilità alla salvaguardia ambientale e soprattutto scarsa visione di una città moderna e fatta di interventi sostenibili senza deturpare il territorio.
Un consiglio Assessore: le posizioni ferme si devono prendere agli inizi delle procedure e non quando i disastri sono compiuti, "piangere sul latte versato" su quasi 9000 alberi già e da espiantare, risulta essere alquanto offensivo per l'intelligenza dei cittadini tutti».