«Nessun 'grande' politico parla più di mafia»

La denuncia di Italia in Comune nell'anniversario della morte di Paolo Borsellino. Il 5 settembre, intanto, una marcia per ricordare il sindaco Vassallo

sabato 20 luglio 2019 12.15
«La lotta alla mafia non è una priorità dello Stato Italiano». È con le parole del Procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, che Italia in Comune Puglia ha voluto esprimere il proprio profondo rammarico per le scelte in materia di sicurezza da parte del Governo italiano. Il giudice ha commentato così durante la giornata in cui si commemora la morte di Paolo Borsellino, trucidato nella Strage di via D'Amelio 27 anni fa, insieme ai suoi cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
«Non siamo riusciti ancora – ha detto Lombardo - nonostante l'impegno della magistratura, a convincere gli organi centrali dello Stato che bisogna fare scelte politiche nette, destinate ad avviare una seria e duratura azione di contrasto al crimine organizzato, che parta dalla modernizzazione di procedure giudiziarie antiquate, che impediscono la immediata comprensione di fenomeni delittuosi complessi. Alla rapidità di movimento e di pensiero della mafia del terzo millennio, dobbiamo contrapporre strumenti normativi evoluti». Una necessità che però ha bisogno di scelte politiche ben precise che, al momento, secondo il giudice, non sono fra le priorità degli attuali governanti.
«Vogliamo credere che sentiamo ancora, tutti, la puzza delle mafie tra le nostre narici – hanno commentato da Italia in Comune Puglia - il dato certo è che nessun "grande" politico ne parla più».

Nel frattempo Italia in Comune sarà presente alla 'Marcia per Angelo', prevista il prossimo 5 settembre ad Acciaroli, la maggiore frazione del comune di Pollica, in provincia di Salerno. Una data è simbolica, visto che in quella stessa giornata del 2010, Angelo Vassallo, sindaco del comune di Pollica, veniva ucciso in un attentato la cui sospetta matrice camorristica è tuttora oggetto di indagini da parte della magistratura, ma anche a rischio archiviazione.

«Il senso - ha detto Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e vicecoordinatore nazionale del partito - non è solo mantenere viva la memoria di un amministratore che non si è piegato all'illegalità, ma anche scongiurare vivamente l'archiviazione delle indagini prevista a febbraio. Con la marcia per Angelo vorremmo chiedere vivamente alla Magistratura e alle forze dell'ordine di proseguire nell'attività di ricerca di prove utili per rintracciare i responsabili. Diversamente, avranno vinto loro e ogni amministratore onesto non può rassegnarsi a questa eventualità».