Maturità al Liceo "Galileo Galilei" di Bitonto: le riflessioni di una presidente di commissione

Pensiero condiviso dai colleghi sull'importanza di questi esami sostenuti ai tempi del Covid

venerdì 25 giugno 2021 15.43
A cura di Gianluca Battista
Un pensiero che va oltre il semplice ringraziamento per gli sforzi profusi in queste settimane dai docenti e dagli studenti, ma che intende essere una riflessione sull'importanza, probabilmente decisiva nella formazione dei ragazzi, di questi esami di maturità ai tempi del Covid.

A formularle quelle riflessioni è la prof.ssa Maria Serrone, una dei presidenti di commissione del Liceo Scientifico "Galileo Galilei" di Bitonto, ampiamente condivise dai docenti Giuseppe Agostinacchio, Giuseppina Garofalo, Margherita Giuliese, Maria Mitarotonda, Cecilia Petta e Domenico Sgobba.

«Vorrei condividere una riflessione da presidente in una commissione presso un liceo scientifico pugliese. In questa esperienza ho incontrato docenti e colleghi - racconta la prof.ssa Serrone - desiderosi di mettere i propri alunni nelle condizioni di far emergere il loro percorso e pertanto hanno rappresentato al meglio i punti di forza senza evidenziare i punti di debolezza.
Poi è stata la volta degli alunni - ha spiegato -, che si sono affidati alla commissione e alla loro valutazione serenamente, ringraziando ogni componente per il sostegno e gli input ricevuti in un anno complesso.
Tutto questo ha facilitato un clima sereno, funzionale a far emergere le competenze raggiunte da ciascuno di essi.
Ci auguriamo -
è la conclusione - pertanto che tutti i maturandi 2021 possano trovare un clima consono, poiché gli esami sono solo il banco di prova degli studenti, ma anche del buon operato dei docenti. Essi rappresentano infatti il nostro miglior risultato di squadra e un ulteriore stimolo a far sempre meglio, per offrire al nostro Paese l'opportunità di avere un futuro caratterizzato da persone capaci di distinguersi nei più svariati campi professionali» .

Considerazioni che sentiamo di condividere e che bene si attagliano al periodo pandemico che stiamo vivendo, una prova enorme anche e forse soprattutto per giovani generazioni, che tuttavia potranno divenire probabilmente (ce lo auguriamo) uomini e donne del domani in una Italia più consapevole delle proprie capacità.