Le storie delle carcerate di Trani in un libro presentato oggi a Bitonto
È l'opera di Isabella Misurelli ospite stasera nella Libreria del Teatro
venerdì 21 febbraio 2020
8.15
Sarà presentato oggi a Bitonto il libro di Isabella Misurelli, "Parole fuori" che racconta le storie delle donne rinchiuse nel carcere di Trani.
A partire dalle 10,30 l'autrice dell'opera edita da Edizioni Foglio di Via, incontrerà il pubblico nella Libreria del Teatro, nell'ambito del progetto nazionale "Bitonto città dei Festival: viaggi letterari nel borgo – IX edizione – Bitonto Città che legge", patrocinato dal Parco delle Arti del Comune di Bitonto.
«Il libro – spiegano gli organizzatori - è stato scritto dopo la conclusione di un laboratorio di scrittura tenutosi all'interno della Casa di Reclusione Femminile di Trani (BA). L'autrice ha cercato di cucire tra loro gli scritti delle detenute, disegnando una trama che rivela anche le sue impressioni e gli accadimenti di un periodo di frequentazione del carcere durato due mesi».
«Il testo – prosegue la nota informativa - è intitolato "Parole Fuori", lo stesso nome con cui è stato battezzato il laboratorio. "Non fare come me, fai meglio di me" è il sottotitolo, perché tra le pagine queste donne, oltre a gridare il dolore di vite zoppe, implicitamente consigliano strade da seguire e strade da evitare. È dedicato alle donne (che potrebbero riconoscersi in molte pagine), agli uomini (per capire meglio e più a fondo le donne), ai giovani (per imparare a schivare alcuni errori)».
A partire dalle 10,30 l'autrice dell'opera edita da Edizioni Foglio di Via, incontrerà il pubblico nella Libreria del Teatro, nell'ambito del progetto nazionale "Bitonto città dei Festival: viaggi letterari nel borgo – IX edizione – Bitonto Città che legge", patrocinato dal Parco delle Arti del Comune di Bitonto.
«Il libro – spiegano gli organizzatori - è stato scritto dopo la conclusione di un laboratorio di scrittura tenutosi all'interno della Casa di Reclusione Femminile di Trani (BA). L'autrice ha cercato di cucire tra loro gli scritti delle detenute, disegnando una trama che rivela anche le sue impressioni e gli accadimenti di un periodo di frequentazione del carcere durato due mesi».
«Il testo – prosegue la nota informativa - è intitolato "Parole Fuori", lo stesso nome con cui è stato battezzato il laboratorio. "Non fare come me, fai meglio di me" è il sottotitolo, perché tra le pagine queste donne, oltre a gridare il dolore di vite zoppe, implicitamente consigliano strade da seguire e strade da evitare. È dedicato alle donne (che potrebbero riconoscersi in molte pagine), agli uomini (per capire meglio e più a fondo le donne), ai giovani (per imparare a schivare alcuni errori)».