La monaca più anziana d'Italia è in convento a Bitonto
Ha 110 anni ed è in clausura dal 1940
mercoledì 15 ottobre 2025
0.22
La religiosa più anziana d'Italia è in convento a Bitonto. Si tratta di madre Letizia, al secolo Maria Francesca Pastore, che domani, 16 ottobre, compirà 110 anni. Lei, originaria di Santeramo in Colle, è una vera istituzione nel convento di Santa Maria delle Vergini, retto dalla madre Badessa, Maria Carmela Modugno.
Nata nel 1915, madre Letizia è entrata in clausura nel 1940 ed è sopravvissuta alla prima ed alla seconda guerra mondiale, all'epidemia di spagnola e più di recente alla Sars ed al Covid. Sarà festa, giurano dall'Arcidiocesi di Bari-Bitonto, giovedì 16 ottobre, perché si tratta con ogni evidenza di un evento eccezionale.
Di lei si hanno, nel mondo esterno, pochissimi scatti, uno dei quali vi proponiamo. Essere monaca di clausura comporta regole ferree ed una vocazione solida. La clausura, infatti, contrariamente a quanto si pensa in una società fortemente secolarizzata, significa che il loro servizio è principalmente rivolto alla preghiera e alla santificazione del mondo attraverso la loro testimonianza di fede. Le monache di clausura fanno voti solenni, come la povertà, la castità e l'obbedienza e la loro vita è consacrata interamente al Signore. Una scelta che col filtro moderno potrebbe essere letto come un confinamento, in realtà è ormai assodato si tratti di una scelta di straordinaria libertà ed amore verso Cristo, la Chiesa ed il prossimo.
A madre Letizia vanno inevitabilmente gli auguri della nostra redazione.
Nata nel 1915, madre Letizia è entrata in clausura nel 1940 ed è sopravvissuta alla prima ed alla seconda guerra mondiale, all'epidemia di spagnola e più di recente alla Sars ed al Covid. Sarà festa, giurano dall'Arcidiocesi di Bari-Bitonto, giovedì 16 ottobre, perché si tratta con ogni evidenza di un evento eccezionale.
Di lei si hanno, nel mondo esterno, pochissimi scatti, uno dei quali vi proponiamo. Essere monaca di clausura comporta regole ferree ed una vocazione solida. La clausura, infatti, contrariamente a quanto si pensa in una società fortemente secolarizzata, significa che il loro servizio è principalmente rivolto alla preghiera e alla santificazione del mondo attraverso la loro testimonianza di fede. Le monache di clausura fanno voti solenni, come la povertà, la castità e l'obbedienza e la loro vita è consacrata interamente al Signore. Una scelta che col filtro moderno potrebbe essere letto come un confinamento, in realtà è ormai assodato si tratti di una scelta di straordinaria libertà ed amore verso Cristo, la Chiesa ed il prossimo.
A madre Letizia vanno inevitabilmente gli auguri della nostra redazione.