Fotovoltaico a Bitonto, le associazioni interrogano l'amministrazione comunale

Sono rimaste inascoltate dalla politica cittadina

giovedì 17 luglio 2025
Continua a essere un tema caldo quello dell'impianto fotovoltaico in località "Pozzo delle Grue". Le associazioni aderenti bitontine Fare Verde ETS-ODV, Italia Nostra, Era Murgiae ETS-ODV, Legambiente Circolo di Bitonto, 2Hands Bitonto, Vogliamo Bitonto Pulita e ANPI Sezione "Carla Nespolo" Bitonto tornano a interrogare l'amministrazione comunale, poiché le loro richieste sono rimaste inascoltate.

Di seguito la nota completa congiunta delle molteplici realtà bitontine.

«Avevamo accolto con grande attenzione e interesse la convocazione del consiglio comunale monotematico del 20 giugno 2025 con oggetto la costruzione ed esercizio di un impianto fotovoltaico nel territorio comunale – località Pozzo delle Grue" da parte della società GDR Solare S.r.l, con il conseguente espianto di 2100 ulivi.

L'invito alla partecipazione al consiglio comunale pervenuto alle associazioni ambientaliste attive sul territorio, la presenza delle associazioni del settore agricolo, la disponibilità al confronto e all'approfondimento della vicenda manifestata dall'amministrazione comunale, la presenza dei tecnici direttamente coinvolti nel procedimento di autorizzazione lasciavano intendere che c'erano i presupposti perché si potesse finalmente fare chiarezza sulla realizzazione di tale impianto, sulle autorizzazioni rilasciate, le prescrizioni per la sua messa in esercizio, gli impatti sul paesaggio e sulla economia del territorio. Passaggio obbligato per poter individuare e indirizzare azioni ai vari livelli, per contrastare l'insediamento di ulteriori impianti fotovoltaici in aree di fatto a elevata densità di ulivi e produzione di olio di elevata qualità, come è accaduto nel caso specifico.

Con questo spirito e queste finalità ci siamo attivati e impegnati nello studio della documentazione progettuale disponibile, delle normative nazionali e regionali esistenti, della documentazione e dei pareri espressi dai vari enti coinvolti, tra cui il Comune di Bitonto, nella "Conferenza di Servizio" che si è purtroppo conclusa con il rilascio dell'Autorizzazione Unica per la realizzazione ed esercizio dell'impianto.

Abbiamo portato il nostro contributo in consiglio comunale, attraverso un documento sottoscritto da 7 associazioni, di cui 5 che operano sull'intero territorio nazionale.

Documento in cui abbiamo evidenziato che: Consapevoli del mancato coinvolgimento della cittadinanza, delle associazioni di settore, delle consulte e dello stesso consiglio comunale, durante l'intero procedimento decisionale e di valutazione degli impatti paesaggistici e ambientali, abbiamo, inoltre, chiesto che il Comune di Bitonto sia parte attiva nel reperire e rendere disponibile:
a) le evidenze di quanti alberi siano stati espiantati e quanti di questi siano stati effettivamente recuperati e rimpiantati;
b) le evidenze documentali delle autorizzazioni rilasciate dagli enti e uffici regionali preposti, necessarie per consentire l'espianto;
c) le evidenze sull'effettivo stato vegetativo, certificato con specifica perizia indipendente, degli alberi che sono stati espiantati.

Quanto da noi richiesto non ha avuto purtroppo, ad oggi, alcun riscontro nonostante il carattere di particolare urgenza, in considerazione anche di quanto dichiarato in consiglio comunale dai tecnici intervenuti secondo i quali:
  1. l'autorizzazione rilasciata non prevede un "obbligo immediato di reimpianto" dei 2100 ulivi espiantati (funzionario presso la struttura Servizio per il Territorio del Comune di Bitonto durante il procedimento autorizzativo dell'impianto, e attualmente dirigente settore Ambiente Città Metropolitana);
  2. "i pannelli fotovoltaici non fanno copertura per cui non soggiacciono ad alcun limite" (presidente consorzio ASI, in risposta alla domanda sul "rapporto di copertura dei suoli" fatta da un consigliere comunale della minoranza).
Persistendo la mancata disponibilità delle evidenze documentali richieste, sarà nostra cura inoltrare una formale richiesta di accesso agli atti rivolta a tutti gli Enti coinvolti nel procedimento.

L'esito disastroso del consiglio comunale monotematico, interrotto anticipatamente per la mancanza del numero legale di consiglieri presenti in aula dopo una sospensione, ha fatto venire meno il confronto democratico, tanto auspicato e invocato da più parti, su tematiche che hanno implicazioni enormi sulla nostra comunità, il nostro territorio, la sua identità e caratterizzazione economica.

Nel mentre, attraverso la stampa locale e informative di consiglieri comunali, si apprende di possibili ulteriori autorizzazioni rilasciate per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici e di numerose richieste di autorizzazione inoltrate per parchi eolici sul nostro territorio. Un insieme di interventi/impianti estemporanei, avulsi da una visione strategica del nostro territorio, frutto essenzialmente di logiche speculative al servizio di rilevanti interessi privati.

Il decreto 21 giugno 2024 - Disciplina per l'individuazione di superfici e aree idonee per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili, del Ministero dell'Ambiente e Sicurezza Energetica – ha definito la ripartizione fra le regioni e le province autonome dell'obiettivo nazionale al 2030 di una potenza aggiuntiva pari a 80.000 MW da fonti rinnovabili rispetto al 31 dicembre 2020.

In base alla ripartizione effettuata, la Regione Puglia si vede assegnato un obbiettivo di ben 7.387 MW di potenza da fonti rinnovabili da conseguire entro il 2030, risultando in tal modo la terza regione d'Italia più gravata dopo la Sicilia (10.485 MW) e la Lombardia (8.766 MW), come da tabella riportata nel decreto.

Questo lascia intendere come il territorio pugliese, e di conseguenza il nostro territorio, sia e sarà particolarmente oggetto di attenzione da parte delle imprese del settore per quanto attiene la realizzazione di nuovi impianti, potendo confidare in un interesse della Regione Puglia alla realizzazione degli stessi.

Non c'è più spazio e tempo per conflittualità e personalismi, ognuna delle parti in causa faccia la sua parte, la politica faccia la sua parte. Si torni quanto prima, con urgenza, a convocare tutte le parti interessate, al fine di elaborare una visione condivisa per il futuro del territorio e indirizzare azioni e soluzioni efficaci».