4 arresti per furti d'auto: ecco lo schema d'azione

Le auto rubate, venivano ripulite a Molfetta e sezionate a Cerignola e Orta Nova

sabato 18 novembre 2017 13.49
Auto rubate nell'area metropolitana di Bari, private dei sistemi di localizzazione nelle campagne di Molfetta e poi portate a Cerignola e Orta Nova, in officine dove venivano smontate per essere poi rivendute a pezzi.

Un sistema collaudato quello messo a punto da una banda di rapinatori e ricettatori che per oltre un anno ha lavorato indisturbata nel barese, facendo sparire oltre 20 i veicoli per un valore diretto dell'attività criminale stimato in oltre 100.000 euro. Attività che però ha attirato l'attenzione della Polizia Stradale di Bari che dopo mesi di indagini ha individuato quattro bitontini che si occupavano materialmente di rubare le auto e di renderle irrintracciabili.

Alle prime ore dell'alba di ieri, infatti, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, nei confronti di 4 uomini di Bitonto, tutti già noti per reati contro il patrimonio, responsabili dei reati di furto e ricettazione di veicoli. Altre 7 persone, di Cerignola e Orta Nova, sono state denunciate per furto in concorso e ricettazione.

Le misure, due in carcere e due agli arresti domiciliari, sono il risultato di mesi di indagini svolte da personale dell'unità di polizia giudiziaria della Sottosezione Polizia Stradale di Bari Sud, in collaborazione con la Sottosezione della Polizia Stradale di Trani, sotto il coordinamento della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Bari.

I provvedimenti hanno raggiunto quattro bitontini: i 28enni Vito Ruggiero e Michela Terlizzi, il 30enne Vito Giordano e il 44enne Oronzo Migliore.

L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore, Grazia Errede, è iniziata ad aprile di quest'anno, monitorando soprattutto i furti di auto di marca Ford e gruppo Volkswagen, con la tecnica della sostituzione delle centraline elettroniche: i mezzi da rubare, scelti con cura, sono stati rubati a Bari, Adelfia, Capurso, Palo del Colle, Polignano a Mare e Rutigliano.

Poi - sempre secondo le indagini - le auto venivano portate nelle campagne di Molfetta, e qui ripulite da allarmi o sistemi Gps, per evitarne la localizzazione. In questo terreno dell'agro molfettese, gli agenti hanno ritrovato decine di targhe, anche straniere, documenti e sistemi Gps. Da Molfetta, poi, talvolta anche mediante autostrada, venivano trasferiti, tra Orta Nova e Cerignola.

Qui, infine, venivano sezionate e cannibalizzate per vendere i pezzi di ricambio sul mercato "parallelo". Oltre 20 i veicoli rubati per un valore diretto dell'attività criminale stimato in oltre 100.000 euro. Le persone indagate sono complessivamente 11, accusate a vario titolo, di concorso in furto e ricettazione.